Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Giusy Occhionero, deputata quota Italia Viva.

Il ricorso a Mario Draghi da parte di Mattarella era oggettivamente l’unica via possibile?

"No, come chiarito anche dallo stesso Presidente, le alternative sul tappeto erano, e restano due, cioè Governo istituzionale di alto profilo ed elezioni anticipate. Quella individuata dal Capo dello Stato, però, appare preferibile per chiunque abbia a cuore il destino del nostro Paese e il suo futuro in questo delicatissimo momento. Il tentativo di Draghi presenta però anche un rischio a mio avviso: qualora non si formasse una maggioranza seria e compatta, per sostenerlo sia nel conferimento della fiducia, sia, soprattutto, nelle immani riforme che è cambiato ad operare, avremmo bruciato quella che oggi è la più importante "risorsa" della Repubblica".

Intravede analogie rispetto al 2011, rispetto all’agenda delle azioni di governo cui adempiere da qui ai prossimi sei mesi?

"Oggi, come nel 2011, il Paese attraversa una crisi drammatica. Ma le due crisi sono profondamente diverse, sia nelle cause nelle cure che impongono: Mario Monti è stato chiamato a "disinnescare" una situazione economico-finanziaria esplosiva, segnata dal collasso del debito sovrano e dall'assalto degli investitori esteri, e il tutto richiedeva necessariamente politiche economiche restrittive e misure di rigore; oggi, invece, siamo chiamati a politiche espansive, a investimenti, un vero e proprio New Deal per rilanciare attivamente il tessuto economico e sociale".

Quali potrebbero essere le ripercussioni politiche, in termini di sondaggi, di un simile avvento?

"Mi lasci dire che il pensiero costante ai sondaggi è forse una delle "compulsioni" che più gravemente ha danneggiato la politica, determinando approcci troppo legati al contingente, al decidere (o al mostrare di decidere) poco e in fretta, e smarrendo invece la capacità di guardare sempre il presente alla luce del futuro. Una previsione non è facile: se il tentativo Draghi dovesse fallire, mi aspetto, purtroppo, un allontanamento generalizzato dai partiti; se dovesse andare in porto, mi auguro che riacquistino consistenza i gruppi che più attivamente si impegneranno per il bene del Paese, con serietà e competenza, appoggiando in maniera leale questo sforzo".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 05 febbraio 2021 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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