Riguardo all'attualità politica - connotata dalla discussione sul Recovery Plan e dallo scontro Renzi-Conte - la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Severino Nappi, esponente quota Lega.

Come commenta l'indirizzo adottato dal governo nella stesura del Recovery Plan?

"Più che indirizzo di governo, mi pare che stiamo assistendo ad una mediocre guerra per bande, nella quale la posta in gioco è soltanto quella di accaparrarsi la gestione delle risorse. È invece inquietante che ci sia così poca chiarezza sugli obiettivi, il riparto delle somme, le scelte strategiche, insomma tutto quello che può trasformare una imponente massa di denaro in una leva di sviluppo di un Paese. Infine, mi consenta un’amara considerazione sul Sud. Il governo con la maggiore presenza di meridionali rischia di penalizzare in modo drammatico il Mezzogiorno. Eppure siamo di fronte ad un’opportunità da non perdere. Abbiamo bisogno di sostenere le nostre piccole e medie imprese, annullare le distanze materiali e immateriali con i mercati più interessanti. Abbiamo assoluta necessità di una seria spinta sul versante del lavoro. Nell’anno del covid l’Italia ha già perso oltre un milione di posti, molti dei quali al di sotto del Garigliano. O puntiamo ad abbassare il costo lordo e a incrementare la produttività individuale premiando il lavoro di qualità o ci dobbiamo rassegnare ad una spirale assistenziale della quale il reddito di cittadinanza e il suo fallimento rappresentano la vetrina più appariscente".

Renzi e Conte sono giunti ai ferri corti. Quale scenario prevede per l'attuale governo?

"Alla fine troveranno un’intesa, purtroppo. E dico purtroppo perché questo è il governo del tirare a campare con un unico collante che lega fra loro questi signori: la certezza che, col voto, dovranno tornare a casa. Perché la stragrande maggioranza degli italiani ha già scelto la Lega e il centrodestra e aspetta solo di votare. Se avessero un briciolo di dignità e la consapevolezza del disastro che hanno combinato, si dimetterebbero. Ma mi rendo conto che, in una maggioranza nella quale la maggior parte dei parlamentari non ha un lavoro e non ha mai lavorato nella sua vita, si tratta di chiedere troppo".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 04 gennaio 2021 alle 17:30
Autore: Luca Cavallero
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