L'accusa del pm Nino Di Matteo al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede costituisce indubbiamente una delle tematiche più chiacchierate delle ultime ore: basti pensare che, tramite diversi propri dirigenti di spicco, tutte quante le forze di opposizione hanno evocato prontamente le dimissioni del guardasigilli quota 5 Stelle, reo (secondo quanto dichiarato da Di Matteo nel corso di Non è L'Arena) di aver ceduto a presunte pressioni da parte di entità esterne riguardo alla sua nomina a capo del Dap.

E all'interno della maggioranza? Italia Viva, per mezzo del suo leader Matteo Renzi, ha richiesto di approfondire carte alla mano, mentre il Partito Democratico sarebbe certo del fatto che Bonafede sia disposto a chiarire spontaneamente la sua posizione, riferendo tanto in aula, quanto in Commissione Antimafia. Riguardo a ciò, la redazione di Politicanews.it ha intervistato in esclusiva Franco Mirabelli, capogruppo Pd in Commissione Antimafia.

Capogruppo Mirabelli, l'accusa di Di Matteo a Bonafede ha connotati ben espliciti: qual è la posizione del Partito Democratico a riguardo, in quanto alleata al governo anche con il Movimento 5 Stelle?

"Noi pensiamo che dichiarazioni di quel tipo, pronunciate telefonicamente, possano destare non poca confusione. Ci tengo subito a chiarirlo: sulla lotta alla mafia non esiste nessuna divisione politica. Detto questo auspichiamo che Bonafede venga a riferire in aula: c'è da fare il punto non solo per quanto riguarda questa questione, ma anche sulle misure di prevenzione che il Ministero della Giustizia intende adottare per i prossimi mesi".

Lega e Fratelli d'Italia hanno invocato allo scandalo, chiedendo le dimissioni di Bonafede.

"Come ho detto prima la lotta alla mafia non dovrebbe avere nessun colore politico. Trovo sbagliato che alcuna forze di opposizione abbiano sfruttato l'occasione per chiedere le dimissioni di un ministro, su una vicenda che merita quantomeno di essere approfondita nel dettaglio".

All'inizio dell'emergenza Coronavirus c'era grande preoccupazione riguardo al fatto che, se l'epidemia fosse dilagata al sud, la criminalità organizzata si sarebbe potuta sostituire allo Stato centrale, in caso di ritardi o - peggio - carenze negli aiuti: è un pericolo che vi sentite di dire scongiurato?

"Assolutamente no, è un pericolo centrale ancora adesso e sul quale non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Le mafie non devono assolutamente sostituirsi all'autorità dello stato, nè al sud, ma nè tantomeno al nord. L'errore che non bisogna assolutamente compiere è lasciare le persone da sole, in preda al loro destino. Lo Stato deve rimanere vicino alle persone e se riusciremo a fare tutto ciò le mafie avranno sempre minor spazio. Prima cosa da fare è sicuramente mettere in sicurezza i crediti: il governo ha ben chiaro che viviamo un periodo particolare e che su questo tema non si può sbagliare: io penso sia importantissimo costruire un tessuto per finanziare 8 milioni che da subito devono tornare utili nella verifica immediata dell'eventuale traccia mafiosa sui finanziamenti, la cui provenienza deve essere tenuta saldamente sotto controllo".

L'ultima domanda di natura politica: Italia Viva è sempre più distante dalle altre forze di maggioranza su molti temi e ha i numeri per generare una crisi di governo. In questo quadro il Pd potrebbe considerare di entrare a far parte di un governo di unità nazionale, nel caso Conte fosse costretto a cedere?

"Con tutta onestà penso che, ora più che mai, la politica debba dare risposte concrete. Basta parlare di maggioranze, ipotetici governi e presunti ultimatum: concentriamoci piuttosto nel merito. Dopodichè un governo di unità con la Lega è molto difficile da ipotizzare: nel pieno della pandemia hanno chiesto le dimissioni del Ministro dell'Economia Gualtieri, la cui tenuta è fondamentale alla luce dell'emergenza che stiamo vivendo. Una maggioranza c'è, un governo pure e stiamo andando avanti per poter dare risposte concrete ai cittadini. Se altri vogliono fare valutazioni diverse e agire differentemente è un altro discorso".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 05 maggio 2020 alle 10:41
Autore: Luca Cavallero
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