Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Maria Maione, esponente ligure quota Lega.

Come commenta l’indirizzo del governo in merito alla gestione delle risorse del Recovery Fund? La Liguria è una delle regioni che, virtualmente, sarebbe tra le più coinvolte...

"Sarebbe troppo facile darle una risposta secca con un sì o con un no, ma lasceremmo a chi ci legge molti dubbi, anche perché se ne sono sentite un po' di tutte i colori, persino all’interno della stessa maggioranza, quindi è bene che si sappia di che parliamo. Qui non ci sono regali di Natale, che sia ben chiaro, non ci regalano nulla. Il Recovery fund - o Next Generation UE, come vuole chiamarlo Lei - è uno strumento, un prestito che l’unione europea fa agli stati che la compongono".

La Lega si è dichiarata subito avversa al Recovery Plan; qual è l'alternativa che ponete?

"Il Recovery plan è invece come si vorrebbero impiegare i denari del Recovery Fund; permettendo e anche con le notizie dell’altra sera, non si sa come questo governo intende spenderli. Si vocifera, perché non c’è certezza, che i 750 miliardi totali del fondo, saranno trovati sui mercati dall’unione europea mediante l’emissione di titoli. E chi comprerà quei titoli? Cioè noi italiani compreremo i titoli con i quali l’europa ci finanzierà? E’ come il gatto che si morde la coda. I soldi ricevuti poi, pare saranno 209 miliardi di cui 127 di prestito e 82 a “fondo perduto”, che dovranno essere restituiti, perché non è vero che sono a “fondo perduto”. Chi dice che sono a fondo perduto, mente sapendo di mentire perché quella quota, andrà restituita. E come? Semplifico. Con delle nuove tasse. In realtà il Recovery è per noi un prestito ed il beneficio per il Paese sarà irrisorio. Quindi c’è da chiedersi cos’altro tasseranno? Quest’anno dei fantomatici 209 miliardi ne arriveranno 17 e vengo alla sua domanda. A dar retta a questo governo, è naturale pensare che la macchina amministrativa pubblica sia stata smontata, se occorrono una nuova task force con 300 nuovi precari e 7 super esperti, per gestire quest’anno 17 miliardi che sono in buona sostanza un’asta di titoli di stato ordinaria. Ragioniamoci".

Si riferisce alla situazione di stallo attuale, per quanto riguarda le scelte verticistiche?

"O sono inutili ulteriori task force e super esperti, con super stipendi, immagino, oppure è inutile lo Stato ed il ministero delle finanze. Dei due l’uno. Secondo Lei, è sensato accettare un nuovo debito che ci espone poi alle ricette greche dell’europa, con le riforme come i tagli delle pensioni o l’aumento dell’imu, che hanno fallito ieri e che falliranno domani, gestito da altre 307 persone? Forse doveva chiedermi se è sensato chiedere il Recovery fund a queste condizioni".

Quale chiave di lettura dà alla bagarre Renzi-Conte? Dal suo punto di vista a che epilogo si perverrà?

"E’ interessante vedere due cose: la prima è che un partito al 2% riesca a tenere in scacco, se così si può dire, una maggioranza. La seconda è che ora tutti al governo parlano di impegno per la ricostruzione e la ripresa economica con sussidi alle famiglie e ai lavoratori. E’ un anno ormai, dall’inizio di questa emergenza, che lo diciamo, chiedendo a questo governo di aiutarlo ad aiutarci tutti. Non una delle proposte fatte da noi come Lega, ma anche dagli amici di Fratelli d’Italia o Forza Italia, hanno visto la luce in questi mesi. Anzi, abbiamo visto proposte bocciate in commissione per poi essere ripresentate come se fossero farina del loro sacco. Ma quella dello scontro tra Renzi e Conte, non penso sia una buona farina, perché verte, sul Recovery fund di prima e sulle sedie da occupare. Abbiamo imparato in questi 15 anni a conoscere Renzi in politica, anzi, mi aspettavo che dopo il famoso referendum sul quale si era giocato l’onorabilità della parola data ed il rispetto, dichiarando di lasciare la politica in caso di perdita, andasse a fare altro. Abbiamo anche imparato a conoscere Conte in questi due anni".

Di cui uno anche con il sostegno della Lega...

"Personalità diverse con obiettivi diversi. Chi affermato intende perseguire gli obiettivi della grande finanza, perché, scusi, Renzi è di sinistra? e chi pensa a proporsi domani come nuova espressione politica, cercando di accreditarsi verso le compagini franco tedesche sulla base dei “successi” ottenuti eseguendo direttive precise “perché ce lo chiede l’europa”. Entrambi hanno sicuramente punti in comune, uno più di tutti forse. Il primo dice cose che poi non fa, minaccia ma poi rientra “responsabilmente” nell’alveo della maggioranza, il secondo che gioisce per il risultato elettorale nella sede 5s nel 2018, salvo poi dire che non è dei 5s, oppure gonfiarsi il petto andando in prima fila con Matteo Salvini e i decreti sicurezza che hanno prodotto meno morti e meno clandestini, per poi rinnegarlo e rinnegare la sua stessa parola ed azioni, mandandolo a processo. Insomma, due personaggi in cerca d’autore direi, sperando di non fare un torto a Pirandello".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 12 gennaio 2021 alle 17:30
Autore: Luca Cavallero
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