Tra le forze di maggioranza più critiche rispetto all'operato del Governo Conte, figura indubbiamente Italia Viva.

Il partito di Matteo Renzi ha votato contro le due mozioni di sfiducia presentate da Più Europa e Centrodestra nei confronti del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ma - secondo voci di corridoio - l'ex premier potrebbe alzare gradualmente la posta.

Anche questo possibile orizzonte è stato toccato nel corso dell'intervista esclusiva da parte della redazione di PoliticaNews.it a Marco Di Maio, deputato alla Camera della forza politica in questione.

Vi convincono i provvedimenti economici del governo? È naturale pensare che la riapertura non sia automaticamente corollario di ripresa.

"Sono misure economiche senza precedenti, siamo convinti che il Governo stia agendo cercando di produrre il massimo sforzo possibile. Molte misure ci convincono, ma ce ne sono altre che riteniamo debbano essere più efficaci: se pensiamo al problema della liquidità, alle modalità di concessione dei trasferimenti a fondo perduto e ad altri provvedimenti, il punto di disaccordo non è tanto sul merito quanto sulle modalità. Meno burocrazia, incentivare l'uso delle autocertificazioni e puntare sul futuro: questi provvedimenti sono utili, ma sono cerotti. Ora serve un piano industriale per il rilancio economico, per sbloccare i cantieri, per incentivare anche gli investimenti privati".

Italia Viva ha votato contro le due mozioni di sfiducia a Bonafede: è concretamente possibile un eventuale “rimpasto” all’interno della maggioranza, con qualche vostro ministro in più?

"Non abbiamo votato contro la sfiducia a Bonafede perchè ne condividiamo l'operato, anzi; abbiamo evitato di sfiduciare Bonafede perchè pensiamo che questa fase storica dell'Italia sia quella nella quale si deve lavorare per dare certezze agli italiani, per concretizzare le risposte di cui hanno bisogno cittadini e imprese. Non pensiamo che in questa fase sia utile una crisi di governo o una polemica politica o un rimpasto di ministri. Non ci interessa avere più poltrone, ma avere più cantieri aperti".

Siete propensi come forza politica, in prospettiva, ad un governo di unità nazionale per fronteggiare le ripercussioni economiche del lungo lockdown?

"I governi vengono incaricati dal presidente della Repubblica sulla base delle condizioni politiche e di contesto nel quale deve decidere se formare un governo o meno. Al momento c'è questo Governo, che ha dimostrato di avere una maggioranza nella quale Italia Viva è però determinante. Ci interessa impegnarci per far funzionare questo governo e provare per questa via a dare agli italiani le risposte che si attendono. Non vogliamo avventurarci in alchimie politiche".

Ormai due mesi fa Matteo Renzi ha invocato l'istituzione di una commissione di inchiesta, alla cessazione dell'epidemia, per appurare ogni responsabilità effettiva: è salda?

"Certamente. Pensiamo che sia necessario istituire una commissione d'inchiesta, come ha ribadito anche la nostra capogruppo Maria Elena Boschi, non tanto per cercare dei colpevoli, quello eventualmente spetta alla magistratura; ma soprattutto per chiarire cosa non ha funzionato, quali responsabilità ci sono, quali aspetti dell'organizzazione dello Stato devono essere cambiati".

Test sierologici, app e assenza di reagenti: qualcuno ha giudicato negativamente il lavoro di Arcuri; qual è la vostra posizione nel merito?

"Arcuri si è trovato a gestire una situazione senza precedenti, nessuno mai ha svolto quella funzione in un periodo di pandemia come questo. Ci sono cose che non hanno funzionato anche perchè abbiamo un ordinamento che fraziona le competenze in mille rivoli tra parlamento, governo, regioni, comuni. Per questo abbiamo presentato una proposta di legge di modifica della seconda parte della Costituzione che - nei momenti di emergenza - faccia scattare una clausola di salvaguardia che indichi una chiara catena di comando, affidi delle responsabilità precise e dia al Governo nazionale la possibilità di attuare norme rapide, con meno burocrazia e in modo omogeneo sul territorio nazionale".

Tema sondaggi: Italia Viva è la forza di maggioranza che gode di minor consenso. Quali sono, a suo giudizio, le cause? Confidate in un’inversione di tendenza in tempi brevi?

"Preoccuparsi di sondaggi di fronte ad un Paese che sta subendo la peggiore crisi economica della sua storia e che è stato colpito da una crisi sanitaria che ha prodotto oltre 30mila morti, sarebbe da irresponsabili. Penseremo al consenso quando le elezioni saranno vicine, nel 2023. Ora dobbiamo dare una mano a far ripartire l'Italia svolgendo al meglio la nostra funzione".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 10:40
Autore: Luca Cavallero
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