Dall'indipendenza ottenuta nel 1960, il Burkina Faso ha attraversato grandissimi periodi di instabilità democratica e, molto spesso, i governi non hanno fatto molto per raggiungere la stabilizzazione nazionale. Anzi, colpo dopo colpo e decennio dopo decennio, la struttura democratica delle istituzioni burkinabé è stata sempre più percepita come fortemente vulnerabile. In questo focus analitico la redazione di PoliticaNews.it rintraccia l'importanza del Sahel, una regione con un'ampia presenza militare esterna, anche di contingenti dell'Unione Europea.

Negli ultimi due anni, politicamente parlando, il Burkina Faso ha incrementato il tasso d'insicurezza a causa dei numerosi gruppi armati. La violenza ha causato la morte di più di 2.000 persone e ha portato allo sfollamento di oltre 1,8 milioni di persone. Il Burkina Faso è uno dei paesi del Sahel che ha sofferto maggiormente le implicazioni della guerra russa contro l'Ucraina.

LE STRATEGIE DELL'UNIONE EUROPEA. La pandemia da Covid-19 e il conflitto ucraino hanno contribuito a indebolire il ruolo della Francia e dell'UE nel Sahel. Ciò è evidente anche e soprattutto dallo spostamento delle priorità generali dell'UE, con una notevole diminuzione dei fondi finanziari e degli aiuti per affrontare le crisi contemporanee in quella regione. La Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) ha criticato l'UE per non aver investito risorse sufficienti nella stabilizzazione dell'Africa e, soprattutto, per non aver soddisfatto le reali esigenze dei paesi africani. Pertanto, non sorprende che uno stato come il Burkina Faso stia cercando aiuto altrove.

IL RUOLO DELLA RUSSIA. Mentre una volta era comune vedere bandiere francesi accogliere le truppe francesi in paesi come il Burkina Faso e il Niger, gli ultimi colpi di stato hanno invece trasformato la bandiera in quella russa, anche in Mali. Come evidenziato dallo studio dell'Istituto degli affari internazionali, le crescenti turbolenze in questi paesi hanno aperto alla Russia una finestra di opportunità per aumentare la propria presenza nella regione. Da parte sua, il Burkina Faso, come altri Paesi del Sahel, sembra disposto ad accettare l'aiuto russo. La crescente influenza russa è testimoniata da due eventi recenti: il primo è il permesso concesso al gruppo russo Nordgold di sfruttare un sito aurifero a Yimiougou (regione centro-settentrionale) per un periodo di quattro anni; il secondo è il viaggio ufficiosamente programmato del primo ministro burkinabé a Mosca per possibili accordi su attrezzature militari e incontri con funzionari della compagnia paramilitare Wagner. Insomma, le collaborazioni future sono designate e incentrate sull'impronta programmatica.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 14 gennaio 2023 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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