Estonia, Lettonia e Lituania. Tre nazioni che hanno assunto una posizione di sostegno fortissimo nei confronti dell'Ucraina dopo l’invasione russa. Il baltico, composto da questi tre piccoli Stati, ha un ruolo davvero importante nell’implementazione della cybersecurity. Gli apparati militati Nato ospitano a Daži, in Lettonia, l’unica base militare sperimentale 5G in Europa, a poco meno di 200 chilometri dal confine russo. L’obiettivo preponderante è quello di facilitare il rapido dispiegamento della brigata terrestre multinazionale di pronto intervento. Ingmans Pukis, vicepresidente del principale operatore lettone Lmt (Latvijas Mobilais Telefons), ha evidenziato che “il conflitto tra Ucraina e Russia che ci sta fornendo un punto di vista privilegiato sulle telecomunicazioni in campo militare".

LE TELECOMUNICAZIONI. Ed è assolutamente pertinente la frase utilizzata da Pukis. Perché se è vero che da un lato l’invasione russa, con l’annessa difesa ucraina, rappresenta un conflitto di tipo convenzionale, con un aggressore e un popolo invaso, è altrettanto vero che il ruolo delle telecomunicazioni ha aperto un nuovo fronte all’interno di un conflitto governato da droni, video-footage (celebri quelli sulle battaglie di Bakhmut). Insomma, le telecomunicazioni sono diventata un aspetto rilevante dei conflitti moderni. A Tallinn, negli scorsi giorni, si è svolta la più grande esercitazione NATO a tema cyber defense: la Cyber Cooperation.

DIFESA DELLA HOST NATION. Come ha analizzato la redazione di PoliticaNews.it, l’esercitazione ha visto la partecipazione di più di 1000 esperti provenienti da 26 Nazioni dell’Alleanza, Italia inclusa, organizzazioni NATO, Unione Europea e Paesi partner (Georgia, Irlanda, Giappone e Svizzera) che hanno collaborato, nell’ambito di un framework operativo NATO (ovvero una missione, fittizia, in un contesto Nord Europeo) nella difesa e gestione/mitigazione di incidenti informatici sulle reti di missione e in supporto alla nazione ospitante. L’implementazione di sistemi di Intelligenza Artificiale per la protezione di infrastrutture critiche della host nation ha costituito un ulteriore banco di prova in termini di sinergie tra il mondo militare e il sistema-Paese. L’obiettivo è essere pronti a rispondere a qualsiasi tipo di attacco cybernetico. E di questi tempi è cosa buona e giusta.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 02 gennaio 2023 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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