La tornata di regionali e amministrative del prossimo 20 settembre presenta il primo vero banco di prova per Italia Viva, partito di Matteo Renzi, nato proprio un anno esatto fa di questi tempi.

Riguardo a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Vittorio Granisso, esponente della forza politica sopra citata, candidato consigliere comunale al Comune di Alpignano (Torino).

Quali aspettative nutrite, come Italia Viva, in vista delle vostre prime elezioni amministrative e regionali?

"Le elezioni amministrative e regionali sono completamente diverse tra di loro. In quelle amministrative conta più la stima che la cittadinanza ha per il candidato rispetto che il fattore politico. Qui ad Alpignano, per esempio, Italia Viva ha formato insieme ad altri partiti delle liste civiche tematiche, formando una squadra che tenesse conto solo di esperienze necessarie a risolvere le problematiche esistenti. Questo non vuol dire che io e i miei altri amici di Italia Viva non porteremo i valori del nostro partito, ovviamente. Per le regionali invece sì, il fattore politico è molto più importante: in questo caso è necessario che Italia Viva provi a formare coalizioni intorno alle persone più in vista del luogo e che abbiano però un no-out manageriale. A parte Lega, Fdi e M5S, possiamo accordarci con chiunque su programmi tangenti e realistici. Le aspettative di Italia Viva in questo momento non sono vincere le elezioni, ma mostrarci come personalità credibili, solide e operative nel solo interesse della nazione".

E se guardassimo a livello nazionale? Come giudica l'operato del premier Conte, garante della tenuta anche della vostra coalizione?

"L'operato di Conte è complessivamente sufficiente, da 6 +. E' un buon traghettatore; di certo non uno statista. Gli chiediamo soltanto di gestire i difficili equilibri tra grillini e Pd. Non è un uomo che osa e non lo considero un politico: un gestore che vive alla giornata, anche seguendo i sondaggi. Al momento va bene così. Quando sarà superata questa fase di transizione, avremo bisogno di uno statista, in grado di guardare al futuro: abbiamo bisogno di personalità che non abbiano il timore di riformare, combattendo le visioni miopi dei populisti".

Si aspettava percentuali di consenso così basse in relazioni ad Italia Viva?

"Non credo nei sondaggi. Ho 68 anni e non ho mai partecipato a dei sondaggi: nessuno mi ha mai chiesto cosa pensassi di qualsiasi partito politico. Mi sono sempre chiesto con chi facciano questi sondaggi. Nel mio piccolo, Italia Viva è molto stimata. Sui sondaggi non mi esprimo: verifico quello che è il risultato delle elezioni, nè amministrative, nè regionali. Spero che Italia Viva si possa presentare da sola a livello nazionale, così che si possa dar prova reale del peso del nostro grande partito".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 30 agosto 2020 alle 19:45
Autore: Luca Cavallero
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