Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Laura Granato, in passato esponente quota M5S.

Come commenta il recente "botta e risposts" tra Draghi e le regioni?

"Il dibattito Draghi-Regioni è un déjà vu di quello Conte-Regioni. Non c’è alcuna differenza. Nonostante l’ampiezza della maggioranza che abbraccia tutte le forze politiche che governano nelle 20 regioni d’Italia dovrebbe favorire un’uniformità di gestione dei servizi pubblici essenziali, abbiamo sempre lo stesso problema. 20 anni di autonomia regionale seguita alla riforma del titolo V del 2001 non si possono cancellare con un colpo di spugna, così come lo smantellamento del sistema sanitario statale che da quando è passato sotto il controllo delle Regioni è diventato un sistema integrato a maggiore partecipazione privata. Conte aveva accennato nel suo ultimo discorso alle Camere alla necessità di rivedere il titolo V. Adesso non se ne parla ovviamente più, ma a mio avviso sarebbe una assoluta priorità. Draghi dovrebbe a mio avviso porre degli obiettivi ineludibili con precise tempistiche ai presidenti di Regione sugli adempimenti connessi al piano vaccinazioni e apertura delle scuole, non raggiunti i quali esercitare i poteri sostitutivi come gli consente di fare l’art. 120 della Costituzione. E questo dalla Lombardia alla Calabria (peraltro già commissariata con risultati insoddisfacenti da ormai più di 10 anni)".

Perchè, tuttavia, a fine giornata il numero delle vaccinazioni è sempre troppo esiguo?

"Il dato ha spiegazioni diverse a seconda delle regioni, ma certamente il problema è legato alle difficoltà di programmazione di somministrazione delle dosi, in funzione delle piattaforme. Troppi e troppo ricorrenti gli imprevisti nell’approvvigionamento".

Da ex pentastellata: l'ha colpita il discorso di Conte, in occasione dell'ultima assemblea del M5S?

"Il discorso dell’ex presidente Conte è certamente un opus oratorium maxime, per definirlo con un termine caro alla critica letteraria di un grande come Cicerone, che però si riferiva al genere della storiografia, se non fosse che purtroppo proprio la storia recente dei due governi Conte manifesta rispetto ai principi da lui enunciati in questa occasione delle palesi incongruenze. Ad esempio quando parla di intransigenza nella scelta dei “competenti” per i ruoli istituzionali di governo, non posso fare a meno di pensare ai curriculum vitae dei suoi ministri, sia del Conte 1 che 2. Mi sembra che Conte abbia nel suo discorso all’assemblea del Movimento 5 Stelle introdotto solo un nuovo contenitore privo di contenuti. Un contenitore in cui si introduce solo un nuovo metodo di lavoro e di confronto, ma in cui tutti i temi saranno rimessi in discussione, tranne la transizione digitale ed ecologica, che però è anch’essa un contenitore. A me questo discorso ha detto ben poco di concreto e soprattutto ben poco per quanto riguarda ciò che resterà del progetto politico del Movimento per quanto riguarda gli obiettivi programmatici in larga parte elusi e disattesi".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 03 aprile 2021 alle 13:30
Autore: Luca Cavallero
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