Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Alberto Gottardo, conduttore de Il Morning Show su Radio Cafè e ospite de La Zanzara su Radio 24.

Cominciamo dal quadro delle elezioni amministrative in cui ci muoviamo: come giudichi il fatto che, in tutte le grandi piazze, praticamente nessun partito sia riuscito (o abbia espresso a fatica) un candidato?

"Sono meccanismi che conosco in quanto sono stato consulente in occasione di diverse campagne elettorali. Prendiamo come esempio il caso di Roma: qui assistiamo a un fenomeno molto particolare, perchè l'unico che si è candidato per fare il sindaco che lo vorrebbe realmente fare è Carlo Calenda. Ma in generale il ruolo del sindaco è cambiato nel tempo, c'è sempre meno disponibilità per via dei rischi che puoi correre".

Sotto quale punto di vista?

"Sotto diversi punti di vista. Chi si candida mette in gioco la propria reputazione in toto: il rapporto di riconoscimento con la cittadinanza è molto complicato. Inoltre le responsabilità sono molto più dirette: i primi cittadini sono infatti molto più esposti ai rischi giudiziari".

C'è, tuttavia, una problematica a livello di selezione di una nuova classe dirigente? Forse l'esempio più emblematico è il Pd, che ha dovuto "richiamare" Enrico Letta...

"Chi studia e conosce bene la storia sa che è ciclica e che si ripete".

In che senso?

"Secondo me siamo nel pieno di un dopoguerra: molti partiti che esistono oggi non esisteranno più. Dalla crisi economica del 2008 a oggi è come se avessimo vissuto una guerra, finanziaria e sanitaria. Come è accaduto in passato, la classe della borghesia dominante è stata letteralmente spazzata via. I prossimi due-tre anni saranno caratterizzati da grandi cambiamenti: io non credo che nel 2025, per esempio, il Partito Democratico esisterà ancora".

Per quali ragioni?

"Il Pd, come la Lega. Stiamo parlando di due partiti sorti negli anni 90' del 900'; ormai un secolo fa".

La grande novità sulla scena è stata rappresentata, in parte, dal Movimento 5 Stelle...

"Che poteva, appunto, rappresentare una novità, ma si è letteralmente suicidato. Anche qui la storia si sta ripetendo: nel dopoguerra era nato il Movimento del'Uomo Qualunque che raccolse subito grandi consensi, ma non seppe fornire le giuste risposte. Lo stesso possiamo sostenerlo per il Movimento 5 Stelle. Secondo me emergeranno nuovi soggetti nei prossimi anni".

In questo quadro come giudichi la figura di Mario Draghi? Lo reputi spendibile politicamente in un simile quadro di mutamenti continui?

"Draghi esercita il ruolo di garante di chi, in questo momento, ci sta sostenendo finanziariamente in un certo percorso di ripresa. Però occhio agli equivoci: Draghi non è De Gasperi, è un commissario dell'Unione Europea che ha sempre fatto gli interessi delle banche e che continua a farli anche ora, da premier. Sicuramente sarà anche garante di una nuova, ipotetica grande Confederazione di centrodestra che nascerà. C'è un dato poi curioso da sostenere, sempre riguardante le similitudini con la storia che abbiamo alle spalle".

Prego.

"Come nella Seconda Guerra Mondiale, chi ha governato durante la fase bellica non è stato riconfermato. Churchill non è stato rieletto, così come Conte non ricopre più la carica di premier. Specifico che i due sono ben distanti e che io sono molto critico rispetto all'operato di Conte, però è un paragone che - per presupposti storiografici - ha una sua logica: chi ha tenuto le redini nel periodo di difficoltà più estrema, non le ha mantenute poi nel processo di ricostruzione successivo":

Si ringrazia Alberto Gottardo per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 19 giugno 2021 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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