Riguardo all'attualità politica - permeata dallo scontro Renzi-Conte - la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Piero Giaccari, esponente quota Italia Viva.

Come Italia Viva siete stati critici, sin dalle prime battute, rispetto al Recovery Plan...

"Se volessimo essere sintetici le potremmo rispondere: quale indirizzo? Però vogliamo spiegare meglio la nostra posizione: non esiste un’idea complessiva ed organica, del governo, riguardo la gestione di questa notevole massa di denaro che giungerà dall’Europa. Ricordiamo che il nome del progetto europeo è: Next Generation Eu, parlando di prossime generazioni, come si può ritenere adeguato uno stanziamento dei fondi pari a circa all’1.6% per combattere la disoccupazione giovanile? Sono pochi anche i fondi previsti per la sanità - bene sarebbe approfittare del MES -, bisognerebbe investire di più sull’ambiente e sulla tutela del territorio, in modo da generare più sicurezza e non dover piangere dei morti ogni qualvolta piova per due giorni di seguito. Soprattutto manca completamente un’idea di Italia da realizzare nei prossimi vent’anni. Ci sarebbe bisogno di investire pesantemente, ad esempio, nelle infrastrutture informatiche, la macchina dello stato è inefficiente anche perché, praticamente, viaggia ancora tutto in maniera cartacea; durante la pandemia abbiamo potuto constatare le manchevolezze di un simile approccio, ad esempio, nel tracciamento degli infetti, è uno degli aspetti che non ha funzionato in maniera adeguata in nessuna regione. La macchina dello stato deve “scoprire” l’informatica ed utilizzarla al meglio, parallelamente dobbiamo coprire tutto il territorio nazionale - in gran parte impervio - mediante internet a banda larga, in questo modo potremmo, ad esempio, utilizzare la telemedicina. Esistono già dispositivi estremamente efficaci e a basso costo che possono tenere sotto controllo a casa propria un paziente, ma manca troppo spesso la connessione internet. Sarebbero molti altri gli spunti che potremmo fornire, però ci teniamo a fare anche delle considerazioni riguardo il metodo: ai cittadini va bene che qualsiasi scelta, che vincolerà l’Italia per i prossimi anni e che creerà anche ulteriore debito - a carico dei nostri figli -, vengano fatte a “scatola chiusa” e non con una discussione in Parlamento? Inoltre il metodo di spesa quale sarà? Quello dei bonus a pioggia? Degli ulteriori soldi dati ad Alitalia o del rientro dello stato nella siderurgia? In ultimo, il piano Colao tanto sbandierato questa estate, dove è finito?".

Come commenta lo scontro Conte-Renzi? Il vostro leader è stato chiaro fin da subito: o il premier ritratta, oppure Italia Viva uscirà dalla maggioranza...

"Più che di una bagarre si tratta di una discussione, la democrazia si nutre di discussioni. Molti hanno ricordato a Renzi in questi giorni che la politica è fatta di compromessi. Certo, la politica, ma non la democrazia. Qui è in discussione la nostra forma democratica, il significato e la funzione delle nostre istituzioni. È che tra difendere la democrazia mediante confronto e la sterile polemica ci passa un abisso. L’epilogo di questa vicenda sarà determinato dalle azioni del governo, dalla volontà sia del Parlamento sia, non ultimo, del Presidente della Repubblica. Molti sostengono che Italia Viva sia solo a caccia di poltrone, se così fosse tutta Italia Viva e non solo Renzi dovrebbero fare un’unica cosa: giurare eterno amore al governo Conte a prescindere dalle scelte che vengano attuate (o non attuate), sarebbe meglio ricompensato questo atteggiamento, piuttosto dell’esser disposti a tutto (inclusa una crisi di governo ed eventuali elezioni), noi sappiamo che i numeri in questo momento non sono dalla nostra parte, ma le idee ed i principi sì, lo sono. Non si può accettare sempre tutto in nome della governabilità, con il tempo lo si capirà. Inoltre uno dei problemi è l’eccessiva concentrazione di potere nelle mani di Conte: il numero troppo elevato di DPCM, rilevato anche dal costituzionalista Sabino Cassese che con Renzi non è mai stato tenero, la delega ai servizi segreti tenuta per se, l’impossibilità di discutere molti provvedimenti ponendoli sul tavolo in piena notte e quando manchino poche ore alla scadenza dei termini, tutto ciò non va bene e ci chiediamo ma non era Renzi “l’uomo solo al comando”?, ora dove sono tutti quelli che se ne lamentavano?".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 05 gennaio 2021 alle 10:33
Autore: Luca Cavallero
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