Un anno esatto fa, di questi tempi, sorgeva il Governo Conte II.

Tra i principali artefici della sua nascita figura Matteo Renzi, che di lì a poco uscì dal Pd, fondando Italia Viva.

Per stilare un primo bilancio del primo anno di esistenza del partito dell'ex sindaco di Firenze, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Roberto Gentile, coordinatore provinciale Iv nell'ambito della cintura di Torino.

A distanza di quasi un anno, se dovesse stilare un bilancio legato alla parabola di Italia Viva?

"Bilancio sicuramente positivo. Siamo nati nell'entusiasmo della Leopolda, grazie a Matteo Renzi, uno dei pochi leader in grado di trainare i gruppi come solo lui sa fare. Renzi è partito con i presupposti migliori: parità di genere, proposte e no assoluto alle correnti e alle dinamiche di palazzo".

Poi è sopraggiunto il lockdown...

"Esatto, e di fatto le nostre vite sono state ridimensionate. Forse l'impossibilità di poter effettuare riunioni fisiche può aver influito sul nostro percorso di radicamento sul territorio, ma va bene così: ci stiamo rilanciando con le più rosee aspettative".

In vista del voto su Torino, qual è la vostra prospettiva?

"Dialoghiamo con tutti, ma non possiamo far finta dei fattori che hanno portato alla nostra scissione rispetto al Pd. Auspico si possa giungere ad una soluzione funzionale a tutti quanti".

Come giudica la rinnovata vicinanza tra Renzi e Calenda?

"Mi sembra di buona auspicio. Credo che un polo centrista consolidato costituisca l'alternativa più credibile al populismo. Un area che, comunque, guardi a tutti, anche ai fuoriusciti di Forza Italia, lontani dalla visione sovranista di Salvini e Meloni, che ormai detengono le redini assolute del centrodestra. L'inclinazione europeista deve essere uno dei punti principali da cui ripartire".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 02 settembre 2020 alle 13:30
Autore: Luca Cavallero
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