Tra le forze di maggioranza più critiche nei confronti dell'operato del Governo Conte II figura Italia Viva.

Negli ultimi tempi, tuttavia, il partito di Matteo Renzi - come lasciato intendere dall'ex sindaco di Firenze medesimo in un'intervista a Coffie Break - non pare risultare intento a staccare la spina.

Riguardo a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Luigi Gallareto, coordinatore di Italia Viva ad Asti (Piemonte).

Le regionali rappresentano un primo, vero concreto test della vostra consistenza elettorale...

"Le regionali sono elezioni particolari, che tengono conto di variabili locali. IV auspica che emergano da questa tornata, che non interessa il Piemonte in senso stretto, ma è comunque importante anche per noi, ad es per la vicina Liguria, amministrazioni coese, con un programma di riforme e di crescita ben definito, con uno sguardo verso il futuro, la crescita, il lavoro, la tutela del territorio, la green economy. E senza preconcetti di schieramento o di ideologia rispetto alle proposte buone e positive che, da qualsiasi parte vengano, devono sempre essere condivise per il bene comune".

Come giudica l'operato del Governo Conte II? Come Iv siete stati spesso critici...

"Il governo Conte II, con tutti i suoi problemi e i suoi limiti, ha comunque evitato la deriva della destra populista, sovranista, razzista che ci avrebbe portato ai margini della comunità europea e di quel modello di civiltà democratica che, ricordiamocelo, viene dal sacrificio della Resistenza e dalla scelta antifascista. Inoltre si è trovato a gestire, anche in questo caso con luci e ombre ma comunque con coraggio, uno dei periodi più difficili del dopoguerra, a causa della pandemia. L'auspicio è che sempre più si tenga conto, accanto alla innegabile emergenza sanitaria, della emergenza economica, della crisi delle imprese, del lavoro che viene a mancare, della scarsa fiducia negli investimenti. Perciò serve un nuovo "Piano Marshall" che i fondi del Recovery Found e del MES potranno consentirci di attuare, se li sapremo usare con coraggio, lungimiranza e onestà. Pensare non solo in grande ma anche in lungo nel tempo, progettare il Paese di domani con rigore e coerenza per poi realizzare le singole azioni con cronoprogrammi definiti, senza sprechi, senza ruberie e soprattutto con un occhio clinico nei confronti di quello che serve davvero all'italia del futuro. Ecco quello che ci aspettiamo dal Governo nei prossimi mesi. Se ci saranno queste premesse bene, se non ci saranno si troveranno soluzioni alternative con tutto coloro, e sono tanti, che condividono questi concetti e che vorranno lavorare insieme per una Italia migliore, più giusta, più competitiva, più solidale".

Regionali e referendum influenzeranno la stabilità dell'attuale esecutivo, di cui fate parte?

"Ritengo che l'esito di regionali e referendum non debba necessariamente collegarsi alla azione di governo. La tenuta del governo dipende dai suoi programmi, dai suoi progetti, dal suo comportamento per il dopo emergenza, dalle strategie che si metteranno in campo per la gestione dei fondi per la ripresa e dalla capacità che si avrà di far rinascere nella gente una "fiducia nazionale", che al contrario di un becero sovranismo di facciata non ci chiuda entro confini consegnati alla storia, ma ci apra verso prospettive globali, europee, internazionali, che sono l'unico scenario futuro a cui guardano oggi i giovani e le imprese del nostro Paese".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 11 settembre 2020 alle 13:50
Autore: Luca Cavallero
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