Riguardo alla gestione dell'emergenza Covid da parte del governatore Luca Zaia in Veneto e alle imminenti elezioni regionali, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Elisa Fabian, esponente di Articolo Uno nel territorio sopra citato.

Quali aspettative nutre in vista delle imminenti regionali in Veneto?

"Auspico che al di là del risultato e nel rispetto delle competenze regionali oggetto anche di un confronto importante sulle autonomie, il nostro paese sia più coeso e più forte nell’affrontare i temi fondamentali della vita di milioni di milioni di italiani. Nessuno si salva da solo e nessuno deve restare indietro. È per questo che ci vogliono politiche pubbliche che riguardano salute, sanità e trasporti. Serve un alleanza tra ambiente e lavoro per avviare grandi investimenti di riconversione dei sistemi produttivi e infrastrutturali, la riqualificazione delle realtà urbane. Serve formazione, studio e ricerca quindi grande attenzione e risorse per la scuola e l’universita’. Serve aiuto e sostegno alla persona, progetti concreti di lotta alle disuguaglianze economiche e sociali. Serve una rinnovata coesione e solidarietà. Servono classi dirigenti che sappiano porre al centro questi temi e su cui le Regioni hanno già ora grandi competenza. È per tutto questo che ho accettato la sfida in una regione difficile per il centro sinistra di candidarmi in una lista civica e politica, Il Veneto che Vogliamo, e perché voglio che questa mia regione sia il Veneto delle pari opportunità che riconosce e valorizza il ruolo e la funzione delle donne nel mondo del lavoro qualunque esso sia".

Come giudica l'operato del Governo Conte? Qualche forza di maggioranza non ha esitato a formulare critiche, anche pesanti, durante l'ultimo anno...

"Questo governo sta affrontando qualcosa che difficilmente potevamo immaginare. La pandemia, l’emergenza sanitaria ha stravolto e cambiato la nostra vita intrecciandosi con i problemi economici del nostro Paese. Certamente ci sono stati limiti nell’azione di governo ma sfiderei chiunque ad affrontare una situazione di cui non c’è traccia almeno dal dopoguerra ad oggi. Il governo ha messo davanti a tutto la difesa e la tutela della salute come bene comune. Nello stesso tempo ha cercato di garantire di salvaguardare l’economia del nostro paese, la difesa del lavoro e delle imprese. Ora fino al vaccino non dobbiamo abbassare la guardia perché possiamo vedere la luce in fondo al tunnel e i provvedimenti economici fin qui varati e quelli in previsione possono segnare la ripresa. In Europa siamo stati autorevoli e credibili e i fondi stanziati sono la testimonianza che la nostra funzione e l’importanza del nostro paese sono centrali per il futuro europeo. Si dovrà cambiare molto, impegnandosi non per tornare a “come eravamo” ma per diventare ciò che è necessario di fronte alla sfida dell’epoca".

Ritiene che le regionali possano avere ripercussioni sulla tenuta del governo nazionale?

"In Italia ogni elezione condiziona la vita politica diversamente da altri paesi e certamente dal loro esito si aprirà comunque una fase di analisi e discussione. Come sappiamo sono due votazioni ben distinte e in particolare il referendum è una legge di riforma costituzionale votata trasversalmente, in fasi diverse, sia dai gruppi parlamentari che stanno al governo e sia da quelli all’opposizione. Il voto regionale è un voto amministrativo e quindi mi auguro che prevalga il giudizio sul lavoro fatto e per le nuove prospettive di governo delle regioni sui temi che sono di competenza regionale, sul ruolo che queste possono avere per il benessere delle cittadine e dei cittadini".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 11 settembre 2020 alle 07:30
Autore: Luca Cavallero
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