L'incremento del numero di contagi e il laboratorio politico di notevole suggestione venutosi a creare tanto a livello nazionale, quanto - verosimilmente - in varie realtà locali, basato niente meno che sul sodalizio permanente Pd-M5S.

Riguardo a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Stefano Esposito, ex senatore Pd.

Partiamo dalla stretta attualità: come giudica il consistente incremento di contagi in varie regioni d'Italia?

"Non avevo particolari dubbi che intorno ad agosto questa situazione si sarebbe palesata. Non ho mai creduto che ci saremmo liberati del virus al termine del lockdown. E' necessario rispettare alcune regole basiche e mi sembra che il governo abbia tutte le carte in regola per poter effettuare interventi mirati ed evitare il pericolo di nuovi focolai. Personalmente credo e spero che non si pensi più a lockdown generalizzati: se ci sono situazioni critiche si prediligano lockdown circoscritti, come peraltro indicato dal Comitato Tecnico Scientifico sin dall'inizio. Non dimentichiamoci che l'Italia non si può permettere un lockdown di altri due mesi: si metterebbe definitivamente in ginocchio la nostra economia. Poi, onestamente, se non vi sono le condizioni di tenere discoteche aperte o stadi credo si possa fare un sacrificio e sopravvivere anche senza".

Passiamo al versante politico: pare che M5S e Pd possano convergere concretamente nell'ambito di un sodalizio comune permanente. Qual è la sua chiave di lettura?

"Io ero, sono e resterò contrario ad un'alleanza strutturale con i 5 Stelle. Sono contrario a questo governo, perchè non credo che si possa più continuare ad evocare lo spettro di Salvini e Meloni, per giustificare un'alleanza che sta fagocitando la cultura riformista del Pd, a scapito di un populismo grillino che ho sempre osteggiato. Non trovo strano che quei pochi che votino su Rousseau approvino secondo mandato e alleanza con il Pd: i grillini cambiano idea a seconda dell'interesse contingente. Meno di un anno fa applaudivano il governo con Salvini e i blocchi navali e oggi sono pronti a dire il contrario. Mantengo tutti i miei dubbi su Rousseau: chi gestisce quei dati? Nessuno sa se sono eventualmente manipolati. Non sono sorpreso, quindi, della loro espressione. Poi c'è un altro punto".

Prego.

"Sono sorpreso dal vedere Zingaretti applaudire questa scelta e quindi prefigurare, senza nessun passaggio in alcuna sede per consultare gli iscritti, questo scenario. Vorrei ricordare che Zingaretti è stato eletto segretario sull'onda di una sua dichiarazione molto forte: mai alleanza con i 5 Stelle. Cambiare idea è legittimo, ma le motivazioni - sotto questo versante - mi paiono deboli. Ci dicono: "Attenzione: senza questa alleanza torna il centrodestra". Io ribatto: "Attenzione, perchè prima o poi alle elezioni ci andremo". Fare una cosa così innaturale per il Pd, adeguarsi a tutte le istanze M5S, porta a dimezzare i consensi: quest'anno il calo è stato preoccupante. Il tutto a vantaggio dei 5 Stelle e di Conte, che credo diverrà il vero leader del Movimento. Il Pd continuerà a navigare invece su percentuali intorno al 19-20%: se questo viene reputato un grande risultato per carità, ma da semplice iscritto vorrei poter semplicemente prendere atto di essere in minoranza. Questo atto repentino, senza consultare gli iscritti, potrebbe risultare lesivo".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 17 agosto 2020 alle 13:00
Autore: Luca Cavallero
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