In merito all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Sergio De Stasio, referente Azione a Novara (Piemonte).

Cosa auspica dall’imminente tornata di regionali?

"Che il risultato elettorale sia la conseguenza di un voto veramente consapevole da parte dei cittadini. Auspico che vengano eletti i più bravi, i più seri e i più competenti. Mi interessa poco se questa importante tornata elettorale finirà con un 6 a 0 per la destra oppure un 4-2, quello che è importante a mio avviso è che la politica, intesa come “arte di governare”, prevalga su logiche, posizionamenti e scontri di carattere ideologico. Vista la particolare e preoccupante situazione sociale ed economica dovuta agli effetti di questa terribile pandemia, c’è bisogno nell’immediato futuro di governatori attenti ai problemi del territorio, competenti e capaci di trovare soluzioni innovative ed efficaci a favore delle imprese, dei cittadini e degli Enti locali della propria Regione".

A più di un anno di distanza dalla ancora del Conte II come giudica il percorso complessivo sin qui?

"Un grande “circo mediatico” e un concentrato di pura ipocrisia, come lo è stato anche, tra l’altro, il Conte I. Tanta retorica e tanta confusione. Il sabato sera in diretta nazionale e senza contraddittorio si annunciavano strette, aperture, chiusure, rinvii, fondi e aiuti. Spente poi le telecamere nessuno verificava se i provvedimenti funzionavano o no. Molti di questi alla prova dei fatti hanno dimostrato di essere stati concepiti male e gestiti peggio, vedi per esempio il meccanismo della cassa integrazione in deroga, il bonus vacanze, la scuola, ecc.. Inoltre Il Piano Colao che fine ha fatto? E gli Stati Generali dell’economia? Solo propaganda! Il percorso è lastricato di molti errori che mi fanno propendere per un giudizio negativo per il più grande e astuto “trasformista” del panorama politico degli ultimi anni".

Ritiene che l’esito delle regionali e del referendum possano condizionare la tenuta del governo?

"E’ difficile prevederlo. La vittoria del No potrebbe in teoria provocare qualche turbolenza all’interno della maggioranza di Governo ma niente che possa far perdere il controllo e che non possa essere superato con un tempestivo piano comunicativo di “distrazione di massa”, per esempio spostando l’attenzione sulle politiche e sui provvedimenti per rilanciare l’economia del nostro Paese gravemente colpita dal Covid 19. Credo che non si andrà al voto fino alla fine della legislatura".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 09 settembre 2020 alle 20:00
Autore: Luca Cavallero
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