Crucioli (M5S): "Sondaggi? Al momento non me ne curo. Draghi? C'erano, oggettivamente, nomi meno divisivi..."

Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Matta Crucioli, esponente quota M5S.

Il ricorso a Mario Draghi da parte di Mattarella era oggettivamente l’unica via possibile?

"No, c'erano molti nomi altrettanto autorevoli, meno divisivi e soprattutto meno funzionali agli interessi sovranazionali della grande finanza: uno per tutti, la Presidente Cartabia. Aver indicato proprio Draghi, a coronamento di una calcolata manovra eseguita da Renzi per conto terzi, significa voler esplicitare che questo Governo farà "whatever it takes" nell'interesse dell'élite finanziaria internazionale, senza troppi scrupoli per le ripercussioni ai danni delle fasce più deboli della popolazione e del ceto medio".

Intravede analogie rispetto al 2011, rispetto all’agenda delle azioni di governo cui adempiere da qui ai prossimi sei mesi?

"Il contesto è cambiato e cambieranno gli strumenti, ma gli obiettivi sono analoghi: non più far spendere meno allo Stato costi quel che costi in termini di qualità della vita della popolazione, bensì concentrare i fondi esclusivamente a beneficio degli interessi rappresentati da Draghi (gli stessi rappresentanti da Monti). Le poche risorse disponibili saranno utilizzate per le grandi industrie del Nord Italia, fortemente integrate nel tessuto economico europeo; per gli altri (piccole imprese, famiglie e lavoratori) dei soldi del Recovery Fund rimarrà ben poco, salvo poi che saranno proprio queste categorie a doversi far carico in futuro dell'aumento delle tasse e dei tagli dei servizi pubblici necessari per ripagare i prestiti europei".

Quali potrebbero essere le ripercussioni politiche, in termini di sondaggi, di un simile avvento?

"Non mi curo dei sondaggi, credo però che questo momento costringa partiti ambigui come la Lega, il PD e, purtroppo, anche il MoVimento 5 stelle a gettare la maschera, con tutto ciò che ne conseguirà in termini di consenso elettorale".