Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Mattia Crucioli, deputato quota M5S.

Come commenta l’ormai sicura estensione delle restrizioni del Dpcm, contemplanti anche Pasqua?

"Faccio una premessa. Già durante il Governo Conte mi sono espresso contro lo strumento dei Dpcm - ovvero atti amministrativi adottati senza reale coinvolgimento del parlamento - utilizzati per restringere libertà fondamentali dei cittadini che, per la nostra Costituzione, dovrebbero essere disciplinate solo con atti aventi valore di legge. Lo strumento appropriato sarebbe iI decreto legge che, pur consentendo di agire in via d'urgenza, deve poi essere convertito dal parlamento. È chiaro che la salute pubblica va salvaguardata prioritariamente, ma decidere come contemperarla con le libertà personali e le esigenze economiche è compito che dovrebbe coinvolgere compiutamente il parlamento. Purtroppo attualmente non è così. L'attuale sistema produce atti che si accavallano uno sull'altro, rischiano di produrre confusione e di non essere debitamente ponderati dai rappresentanti dei cittadini. Anche nel caso dell'annunciato primo dpcm Draghi, temo che la concentrazione delle informazioni e del potere decisionale in poche mani possano produrre un atteggiamento eccessivamente "difensivo" con conseguenti eccessive restrizioni. Peraltro, non vedo un adeguato rafforzamento della medicina territoriale: cure domiciliari efficienti con trattamenti precoci consentirebbero minori carichi ospedalieri e minor necessità di lockdown. Ma qui entriamo in un ambito in cui le responsabilità di regioni e stato si sovrappongono".

Quali sono i provvedimenti più urgenti da attuare in chiave vaccini, da parte del governo?

"Tutti coloro che, per particolari fragilità o situazioni di lavoro, necessitano del vaccino o che comunque desiderino sottoporvisi, devono essere messi in condizione di farlo nel più breve tempo possibile. Ciò significa, a mio avviso, che se i nostri attuali fornitori non sono in grado di esaudire le esigenze nazionali, occorre percorrere anche altre strade. La produzione nazionale sarebbe l'ideale, ma ove non fosse possibile realizzarla in breve tempo, occorrerebbe valutare l'acquisto anche di vaccini già sperimentati in altre nazioni, come ad esempio lo Sputnik russo".

Come commenta, sin qui, l’operato di Arcuri?

"Non ho informazioni sufficientemente dettagliate per valutarlo. Certo, sono a conoscenza che da più parti sono state lamentate inefficienze. A prescindere dall'operato della persona, mi pare però importante sottolineare che da questa pandemia emerga il fallimento di un sistema che, negli scorsi anni, ha puntato più sul privato che sul pubblico. E queste inefficienze mi pare coinvolgano non solo il nostro paese, ma in generale l'Europa e l'intero occidente".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 01 marzo 2021 alle 20:22
Autore: Luca Cavallero
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