Croci (PD): "Noi ancora a guida renziana? Per il bene dei toscani parliamo di programmi e non di correnti"

Riguardo alle elezioni regionali in Toscana, a detta di molti appuntamento chiave anche in ottica tenuta del governo nazionale ed equilibri interni al Partito Democratico, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Barbara Croci, candidata quota Pd al Consiglio Regionale (circoscrizione di Arezzo).

Percepisce concretamente, questa volta più che mai, che la sfida in Toscana potrebbe assumere risvolti nazionali non indifferenti?

"E' una campagna elettorale differente. Il clima è incerto, caratterizzato da molte novità. Io, personalmente, sono candidata nell'entroterra, laddove la Lega - dicono - abbia una presenza consistente. Mi lasci però dire una cosa".

Prego.

"La Toscana è una regione matura: è possibile anche compiere valutazioni più approfondite. L'amministrazione uscente si è rivelata un modello sotto tanti punti di vista, nella gestione di molteplici fatti; per ultimo il Covid. Disponiamo inoltre sul territorio di aziende forti e capaci. Siamo, infine, una terra di civiltà: ho molta fiducia nei toscani e nel loro voto ragionato".

Lo stesso Giani, tuttavia, sembra essersi lievemente dissociato rispetto ad alcune scelte della Giunta Rossi. Per esempio sul tema sanità, sui rifiuti...

"Non parlerei di un Giani in disaccordo. Diciamo piuttosto che l'emergenza Covid ha stravolto un determinato quadro programmatico e che ora certe priorità sono maggiori rispetto ad altre. Ma il tutto perfettamente in linea con l'amministrazione uscente".

In Toscana il Pd è totalmente de-renzizzato?

"Siamo in coalizione con Matteo Renzi, che in Toscana ha - inevitabilmente - un peso maggiore rispetto che, magari, in altre regioni d'Italia: ci auguriamo che Italia Viva possa offrire un contributo importante, al fine di favorire la vittoria di Giani. Dopodichè il congresso del Pd toscano ha espresso come segretaria Simona Bonafè, in passato molto vicina a Renzi. Ma veramente: ora più che mai è più importante parlare di programmi concreti, rispetto che di correnti, tema che ci auto-danneggia soltanto".