Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Federico Conte, esponente quota Articolo Uno.

Come commenta il discorso del rapper Fedez e le accuse alla Rai?

"Mi è sembrato molto generoso che un personaggio così popolare, soprattutto tra i giovani, si mettesse al servizio di una causa giusta come la lotta a ogni forma di omotransfobia. Il suo discorso, che ha richiamato alcune frasi vergognose di rappresentanti della Lega, ha segnalato in modo drammatico la necessità di fermare le campagne di odio contro chi legittimamente chiede solo di poter vivere con serenità e in modo pacifico il suo orientamento e la sua identità. Quanto alle accuse alla Rai, mi è sembrata francamente una polemica un po’ eccessiva. Fedez non è stato censurato, ha tenuto regolarmente il suo monologo, nessuno glielo ha impedito. Quello che è avvenuto prima non mi pare si possa considerare una censura visto come, poi, sono andate le cose. Che i dirigenti di un servizio pubblico e gli organizzatori di una manifestazione, che si rivolge a tutti, abbiano una tendenza a costruire una linea editoriale moderata, più morbida nei toni, meno frontale nella polemica, posso comprenderlo. La censura, invece, sarebbe stata grave. Ma, per fortuna, non è avvenuta. Fedez ha potuto dire liberamente quello che voleva ed è un bene per la nostra democrazia".

Come giudica il dibattito venutosi a creare sulla Legge Zan?

"Intanto è un bene che l’intervento di Fedez abbia riacceso i riflettori su un lavoro che stiamo facendo da anni in Parlamento. La proposta Zan è stata approvata alla Camera, proprio a partire dalla commissione Giustizia, di cui faccio parte, e poi anche in Aula. Abbiamo fatto un buon lavoro, di equilibrio, di ascolto e siamo arrivati con soddisfazione al risultato. Il testo è poi passato nel novembre scorso al Senato per la doppia approvazione. Lì si è fermato in commissione, per poi essere calendarizzato in questi giorni. I tempi del bicameralismo perfetto sono lunghi, lo sappiamo. Non vale solo per questo provvedimento. Ma la politica, il ragionamento condiviso, la riflessione comune hanno i loro tempi. Per noi è importante arrivare al risultato finale e lavoriamo per questo. Nel merito, alcuni hanno avanzato preoccupazioni sull’allargamento della Legge Mancino sull’odio razziale, etnico e religioso ai temi dell’omotransfobia. La paura è che si possano ledere i diritti legati all’espressione di opinioni. Questo pericolo è fugato da una chiara e netta distinzione che nel Ddl Zan si fa tra l’opinione e l’istigazione all’odio, alla discriminazione e alla violenza. Non c’è possibilità di equivoco. Credo che si possa procedere speditamente e mettere un tassello di civiltà al nostro ordinamento".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 06 maggio 2021 alle 15:30
Autore: Luca Cavallero
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