Riguardo all'attualità politica e all'ipotesi di nascita di un polo comune centrista, racchiudente Italia Viva, Azione e Più Europa, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Claudio Lubatti, consigliere comunale di Azione in quel di Torino e suo esponente di rilievo.

Come giudica il cammino, sin qui, di Azione, a più di un anno dalla fondazione?

"Il cammino di Azione è molto buono così come la crescita: a livello nazionale abbiamo raddoppiato il consenso nei sondaggi! Ma il dato che è più rilevante è il numero e la qualità degli iscritti. In Piemonte sono stati costituiti ben 45 comitati tra territoriali e tematici, sono presenti "azionisti" iscritti in tutte le provincie del Piemonte e siamo al lavoro per tematiche portanti come scuola, sanità, infrastrutture... E' nato inoltre un comitato, chiamato Torino 2021, che lavora al programma di Azione in vista delle elezioni del 2021: per cui siamo già avanti dal punto del vista del programma. Siamo oltre 1600 in tutto il Piemonte: molti iscritti sono a disposizione per essere attivi. Siamo soddisfatti che anche un profilo valido come Enrico Costa abbia deciso di sposare la nostra causa: apriamo ad un mondo liberale che Costa rappresenta".

Quali aspettative nutrite in vista delle imminenti regionali?

"Abbiamo fatto una scelta molto chiara sia per quanto riguarda le amministrative, sia le regionali: supporteremo alcuni candidati, senza schieramento del simbolo ma incidendo nella stesura del programma. Ciò ha riscontrato un grande successo con Bonaccini in Emilia per esempio. Qui a Moncalieri, in provincia di Torino, appoggeremo Montagna, a cui abbiamo chiesto punti pratici ben precisi. Lo stesso ad Alpignano con Palmieri. In Valle d'Aosta ci siamo presentati con altri nostri candidati, sempre al fine di incidere concretamente sull'azione amministrativa".

Come giudica la sempre più consistente convergenza con Italia Viva?

"Ragionamento che va fatto in maniera più ampia. E' evidente che la nascita di Azione viene da una felice intuizione di Calenda e Richetti, come risposta all'impossibilità di continuare a vivere uno scenario politico bipolare, caratterizzata da una contrapposizione ideologica, senza nessun merito. Questa intuizione ha messo in evidenza un vuoto politico di area liberale e moderate, in grado di scardinare questo bipolarismo perfetto e di alternare il merito e la concretezza in sostituzione di slogan e idee. Un esempio lampante è il referendum: noi abbiamo ampiamente annunciato la nostra posizione, esponendoci con banchetti. Ci sono anche ampie fette di Pd sul "no", con lo stesso partito in imbarazzo di prendere una posizione forte, soltanto per il timore di rompere con gli alleati di governo dell'M5S. Il 30 settembre Calenda sarà alle 18.00 a Torino e alle 21.00 a Cuneo anche per parlare di questi temi".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 06 settembre 2020 alle 11:44
Autore: Luca Cavallero
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