In merito all'impatto del nuovo Dpcm sulla tenuta sanitaria ed economica del paese, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Ugo Cappellacci, esponente quota Forza Italia, ex governatore della Regione Sardegna.

Come commenta le restrizioni imposte in corrispondenza delle festività natalizie?

"Quando all’inizio della pandemia lo chiedemmo, il Governo fece spallucce e i suoi leader organizzavano aperitivi al grido di “abbraccia un cinese”. A distanza di mesi vediamo i frutti di quel grave errore di valutazione. Il fatto che dopo un carosello di annunci, conferenze stampa, task force, l’unica soluzione sia solo quella di limitare la libertà dei cittadini la dice lunga sulle capacità del Governo. Si è scelta la via più semplice, che perfino un principiante della politica può attuare e che non richiede nessuna capacità organizzativa. A mio avviso da subito il Governo avrebbe dovuto separare la politica dalla gestione dell’emergenza, nominando un commissario all’altezza della situazione".

Il tema è: il paese è attrezzato per poter fronteggiare una terza ondata?

"Ci troviamo ad un fenomeno eccezionale e purtroppo abbiamo visto schiantarsi davanti alla prova dei fatti tutte le previsioni finora formulate. A mio modesto avviso, c’è ancora molto da fare per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria ai pazienti sintomatici del covid19 e al tempo stesso non trascurare altri pazienti che soffrono altre malattie. Questo secondo aspetto è stato lasciato in secondo piano dalla politica. Purtroppo oggi si muore anche per altre cause, si rinviano le visite e i controlli. Questo non è accettabile, soprattutto nel caso di una durata prolungata dell’emergenza-pandemia. La seconda preoccupazione è il fatto che ad un’emergenza sanitaria si sia aggiunta quella economica: le misure finora adottate sono insufficienti. Abbiamo chiesto più coraggio per alleviare il peso del fisco gravante sulle spalle degli imprenditori e per dare liquidità alle famiglie e alle imprese. Si è speso tanto per il fallimentare reddito di cittadinanza, che è un fallimento su tutti i fronti, e si abbandona nel momento del bisogno quella cosiddetta ‘classe media’ che con le sue tasse fa andare avanti il paese, contribuendo alle politiche sociali per gli altri. Ora che chiede aiuto no può essere tradita dallo Stato".

Quali ripercussioni politiche ritenete possa avere la gestione della pandemia sui sondaggi?

"Inizialmente Conte e i presidenti di Regione uscenti, confermati alle recenti elezioni, hanno beneficiato del monopolio mediatico nazionale e locale, perché hanno parlato alla popolazione “a reti unificate” e quasi senza contraddittorio per mesi. Ora però c’è molta delusione e anche i sondaggi testimoniano un calo di fiducia rilevante. Sarebbe profondamente sbagliato, però, in questo momento guardare esclusivamente ai sondaggi, a rosicchiare qualche effimero consenso in più. Oggi molti italiani con la testa tra le mani per la disperazione si chiedono che cosa sarà della loro vita familiare, lavorativa, professionale, imprenditoriale etc. L’auspicio è che la nostra coalizione diventi quella delle idee, dei valori per il “dopo”, che interpreti oggi il coraggio che ebbero i nostri nonni e i nostri padri all’indomani della seconda Guerra Mondiale, quando si rimboccarono le maniche, ricostruirono l’Italia e donarono a noi quelle certezze e quei diritti che dobbiamo essere capaci di consegnare ai nostri figli e ai nostri nipoti. Questo il campo su quello su cui vorremmo misurarci con i nostri avversari".

Sezione: Esclusive / Data: Ven 04 dicembre 2020 alle 13:00
Autore: Luca Cavallero
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