Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Francesco Berti, esponente quota M5S.

Come giudica il conflitto Russia-Ucraina?

"La guerra Russo-Ucraina è fatto storico che segnerà la nostra generazione. Nonostante Putin si preparasse da anni a questa invasione, con l’accumulo di riserve monetarie e con l’ammassamento di centinaia di migliaia di soldati al fronte, la stragrande maggioranza dei analisti geopolitici non ritenevano l’invasione di terra un’opzione".

Ossia?

"Parte di analisti ed esperti. Facciamo subito chiarezza per sgombrare il campo da equivoci di ogni sorta. Le dinamiche per analizzare questo scenari non sono “bene” contro “male”, ma quelle del diritto internazionale. Esiste un'aggressore, ovvero la Russia guidata dal Presidente Vladimir Putin, e un aggredito, l'Ucraina e il suo popolo. Tra le vittime indirette del conflitto ci sono anche le tante donne e uomini che in Russia si oppongono a questa guerra e manifestano questa loro opposizione quasi quotidianamente, finendo talvolta per rinunciare alla propria libertà e financo alla propria vita. Esiste una grammatica in geopolitica e storica che si rivela dinanzi ai nostri occhi".

Come stanno operando, a suo giudizio, le grandi potenze?

"Uno dei dettati principali del comportamento delle grandi potenze è la creazione di una sfera d'influenza nel proprio estero vicino per aumentare la propria profondità difensiva. La propria capacità di allontanare la prima linea di difesa dal nucleo, dal cuore, dalla capitale se vogliamo, della nazione. Dopo il crollo dell'URSS la sfera di influenza di Mosca, che ricordiamo, prima si estendeva fino a Berlino Est, è stata sempre più erosa. L'Estonia e la Lettonia, paesi confinanti con la Russia, sono oggi nella NATO. Appare dunque evidente che l'origine della crisi sia da rintracciarsi, almeno in parte, anche in questa dinamica".

Ciò giustificherebbe la mossa guerrafondaia di Putin?

"Questo non giustifica, in nessun modo, l’invasione di Putin sulla quale si sta anche muovendo la Corte Penale Internazionale. Putin ha aggredito l'Ucraina facendo due scommesse e le ha perse, per ora, entrambe. La prima scommessa è di tipo militare: il Presidente Russo non si aspettava una guerra "facile", nessuna lo è, ma di certo non si aspettava la resistenza che ha incontrato e che la guerra si sarebbe presto trasformata in una guerra urbana, molto difficile da gestire e da combattere. Poi ha fatto una scommessa politica, quella di cercare di dividere il fronte occidentale: gli Stati Uniti dall'Europa e i diversi stati europei tra loro. Ad oltre un mese dall'inizio dell'invasione possiamo certamente affermare che questa seconda scommessa Putin l'abbia persa. La comunità occidentale è rimasta compatta, coesa e ha agito in modo coerente".

Come si potrebbe uscire da tale situazione?

"L'unica opzione è la via diplomatica è a questo devono servire principalmente le sanzioni. Lo strumento delle cosiddette "misure restrittive" (così come le sanzioni vengono definite nella dizione ufficiale dell'Unione Europea) può avere diverse funzioni. Come illustrato dal Professor Paolo Quercia in una recente audizione in seno alla Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati, di cui sono membro, una di queste è quella che potremmo definire "decapacitativa" ma un'altra è quella "tattica-negoziale". In sostanza, da un lato, le sanzioni servono a ridurre le capacità di un paese ma, dall'altro, devono rappresentare una leva negoziale. E qui veniamo ai negoziati odierni che devono continuare".

Quale ruolo sta giocando, a suo avviso, la Turchia nella partita?

"La Turchia, in virtù della sua peculiare posizione geopolitica, può svolgere un ruolo importante così come potrebbe farlo la Cina. Circostanza che rafforzerebbe la visione dell' "l'Impero del Centro" come potenza costruttiva sulla scena internazionale. L'Italia può svolgere un ruolo importante, se non quello di mediatore, almeno quello di garante di un possibile accordo. Lo può fare in virtù della sua storia: saldamente ancorata e legata all'atlantismo ma con storici e consolidati rapporti con Mosca".

Sezione: Esclusive / Data: Lun 04 aprile 2022 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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