Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Alessandra Basso, esponente quota Lega.

Come giudica l'apertura di Emiliano nei vostri confronti?

"Mi sembra che quella di Emiliano, più che un'apertura, sia stata una constatazione della realtà: che Salvini abbia una visione di Paese ben precisa e differente, è evidente a tutti da diversi anni. Gli italiani nel 2018 e nel 2019 hanno votato una visione di Paese sposata dalla Lega, e quindi dal suo leader: di cosa stiamo parlando? Il resto sono solo speculazioni giornalistiche, da qui a parlare di apertura, comunque, ce ne vuole: Emiliano rimane comunque un esponente — anche importante — di un partito con idee diametralmente opposte alle nostre, non è nuovo ad apprezzamenti traversali un po’ sui generis ed estemporanei, e il cui operato per la sua Regione lascia quantomeno dei dubbi. Ricordiamo la vicenda della diffusione della Xylella e quanto abbia colpito la produzione di una delle nostre eccellenze. Rimaniamo lontani dalle sue idee, dalla sua visione per l’Italia. Ricordo poi che, contestato per le sue affermazioni, si è poi affrettato ad etichettarle come “cortesia istituzionale”. Resta il fatto che quelle parole sono state pronunciate, e sicuramente fa piacere che anche gli avversari riconoscano lo sforzo che Salvini e la Lega stanno facendo per risolvere i problemi dell’Italia, scegliendo di entrare nel Governo Draghi senza pensare cinicamente al solo consenso elettorale".

Ritenete scongiurabile in qualsiasi modo il rischio di un nuovo lockdown in autunno?

"A mio avviso sì e tutto il nostro impegno è rivolto affinché gli italiani - che hanno già dovuto fare pesanti sacrifici negli ultimi due anni - possano tornare a vivere in normalità, serenità e sicurezza. Per quanto il Covid sia purtroppo destinato a far parte delle nostre vite ancora a lungo, il profilo di rischio e il numero di contagi ai quali stiamo assistendo — in una congiuntura senza tra l’altro particolari restrizioni — non mi sembrano compatibili con un ‘lockdown’. Lockdown è una parola forte, che non ci piace, così come non ci piace che si parli di obblighi, coercizioni e restrizioni estreme senza che ce ne sia il bisogno. Altri tipi di iniziative, nel caso in futuro servirà proteggere il sistema sanitario in alcune zone per periodi di tempo limitati, non credo possano essere escluse anche perché nessuno ha la palla di vetro, ma la loro rigidità non potrà essere equivalente a quanto abbiamo sofferto nel 2020".

Sezione: Esclusive / Data: Dom 05 settembre 2021 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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