Con l'emergenza sanitaria sempre apparentemente più contenuta, largo alle questioni "pre-Covid".

Tra esse vi sarebbero alcuni appuntamenti elettorali, tra tornate amministrative e regionali che potrebbero fornire chiavi di lettura molto importanti circa l'eventuale tenuta del Governo Conte e della maggioranza a suo sostegno.

Tra le partite, importante sicuramente quella in Toscana, dove il centrosinistra correrà unito nella forma "tradizionale", senza il sostegno del Movimento 5 Stelle.

In merito a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Simone Bartoli, segretario regionale Articolo 1 della regione sopra menzionata.

Come sarà strutturata la vostra coalizione, sfidante il centrodestra?

"Sarà una coalizione "tradizionale": Pd, Più Europa, Leu, Verdi e Italia Viva. I 5 Stelle correranno da soli e non verrà replicato, sostanzialmente, il medesimo scenario a sostegno del governo nazionale, malgrado sia stata un'ipotesi presa in considerazione".

Sfiderete il centrodestra, forte del traino di Matteo Salvini, che ormai dilaga nei consensi anche al centro-Sud.

"Forse rispetto ad alcuni mesi fa la vittoria può essere più facile. Ma dobbiamo essere consci di un fattore: in questa tornata più che mai dovremmo essere bravi nel convincere. Usciamo fuori da un periodo complicato e sarà necessario mettere in campo tutte le forze possibili. Occorrerà necessariamente uno sforzo programmatico da parte di tutti".

A livello nazionale Italia Viva è una delle forze più fibrillanti all'interno della maggioranza. In Toscana invece?

"Anche qui qualche fibrillazione c'è. A livello nazionale loro sottopongono la coalizione ad una condizione di stress continuo. Qui però dobbiamo dire che c'è un Pd molto più propenso al dialogo "renziano"... Mettiamola così: qualche problema di egemonia culturale dentro la nostra coalizione c'è, ma ci sono tutti i margini di mediazione per un'azione di governo unica e condivisa".

A proposito del governo da voi sostenuto a livello nazionale: come giudica l'operato di Conte, che ha convocato recentemente gli Stati Generali dell'Economia? Da qui pare si possa giocare una partita decisiva, anche per quanto riguarda le regioni.

"Il governo ha agito bene nel contenimento dell'emergenza sanitaria. Ora a livello economico c'è da lavorare duramente: molto bene la soluzione degli Stati Generali: è necessario ascoltare il parere di tutti. Avremo a disposizione grandi quantità di denaro dall'Europa, che dopo un momento di titubanza iniziale ha saputo rispondere bene: è necessario avviare - post Covid - una stagione riformistica importante".

Particolarmente incisivo sulle regioni è il Piano Colao: qual è la sua chiave di lettura?

"Contribuito importante, ma la penso come il premier Conte: la politica deve tornare ad avere una responsabilità diretta e centrale. Bene il confronto, ma la politica deve recuperare la sua centralità nel processo decisionale":

Sezione: Esclusive / Data: Gio 11 giugno 2020 alle 17:30
Autore: Luca Cavallero
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