Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Michele Barcaiuolo, esponente quota Fratelli d'Italia.

Il ricorso a Mario Draghi era oggettivamente, a suo giudizio, l'unica scelta possibile a disposizione?

"No, io ritegno che la soluzione più adatta per risolvere il problema attuale dell'Italia sia ricorrere alle elezioni. Perché, oggettivamente e obiettivamente, far esprimere gli italiani in questo momento significherebbe avere un governo scelto dal popolo, forte, coeso e determinato nelle scelte. Fratelli d'Italia non può accettare che un governo nasca senza il consenso popolare, perché sarà un esecutivo debole e sotto il ricatto di singole forze politiche che hanno idee e programmi alternativi e distanti. Siamo fermamente convinti che per il bene dell’Italia serva altro che non un intero Parlamento schierato con un governo scelto all’interno del palazzo. I partiti hanno radici, identità e visioni che tra di loro non sono sovrapponibili. Il governo Draghi dovrà fare delle scelte ma, con un Parlamento composto a maggioranza da PD e 5 Stelle, e quindi ostaggio della sinistra, temo che sarà molto difficile fare le cose coraggiose che servono per tutelare il nostro tessuto produttivo, i posti di lavoro, la libertà di impresa e proteggere i nostri asset strategici. E lo stesso vale per temi come la difesa della famiglia e dei confini. Andare al voto vorrebbe dire avere un governo e una maggioranza chiari".

Per certi aspetti potrebbe esservi un accostamento al contesto emergenziale del 2011?

"No, semplicemente perché questa è una fase della storia della nostra Repubblica che non abbiamo mai vissuto. La crisi innescata dal coronavirus è sì di gran lunga più pesante della crisi della moneta unica e Draghi, a differenza di Mario Monti che ha intrapreso politiche di austerity, ha a disposizione fondi da 209 miliardi del Recovery plan e la sospensione dei paletti di Maastricht. L'obiettivo affidato a Draghi è la ripresa del Pil ponendo le basi per un paese green, digital ispirato all'equità sociale con la benedizione dell'Europa e, dunque, un percorso che dovrebbe tagliare l'alto debito italiano. La priorità affidata a Monti a suo tempo era il risanamento dei conti, con la scure dell'Ue sempre pronta a colpire".

Cosa auspicate in ottica sondaggi dalla vostra scelta?

"Fratelli d’Italia avrebbe avuto molta più convenienza a stare dentro questo grande calderone, pardon, nel «Governo di unità nazionale». Ma il nostro è un partito di patrioti e non ci siamo mai mossi per calcolo ma solo nell’interesse specifico della nazione. Se conquistiamo consenso grazie a questo ne sono felice, ma le nostre scelte non sono mai state subordinate alla convenienza elettorale".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 11 febbraio 2021 alle 19:30
Autore: Luca Cavallero
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