Riguardo all'attualità politica, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Paolo Arrigoni, senatore quota Lega.

Il ricorso a Mario Draghi da parte di Mattarella era oggettivamente l’unica via possibile?

"No. A seguito della crisi politica, nata irresponsabilmente tutta in casa della sinistra, per la Lega la via maestra erano le elezioni per ridare la parola agli italiani. Abbiamo comunque preso atto della volontà del Presidente Mattarella di dare vita ad un governo di responsabilità di alto profilo, affidando la guida a Draghi persona competente e autorevole, in grado di affrontare significative emergenze come la pandemia e il relativo piano delle vaccinazioni per sconfiggere il Covid, come la crisi economica e sociale con gli imminenti provvedimenti da assumere - come il 5° decreto ristori e il blocco dei licenziamenti prossimo a scadere -, come la necessità di correggere il pessimo PNRR recentemente approvato dal Governo Conte, all'insegna della concretezza e del rilancio degli investimenti per lo sviluppo economico del paese, capace di mettere a terra i 209 miliardi di finanziamenti europei".

 Intravede analogie rispetto al 2011, rispetto all’agenda delle azioni di governo cui adempiere da qui ai prossimi sei mesi?

"Qualche analogia, ma rispetto a quello del 2011 l'esecutivo che sta per nascere ha almeno due differenze sostanziali. Quello di Monti era (i) un Governo totalmente tecnico che era stato chiamato (ii) a mettere in sicurezza i conti dello Stato, anche se poi ha deluso molto le aspettative perchè di fronte a pessimi provvedimenti come ad esempio la scure sulle pensioni con la riforma Fornero, i tagli alla sanità e agli EE.LL., l'innalzamento dell'IMU, non si è registrato il risanamento dei conti pubblici e l'economia del paese è andata sempre più in affanno. Lo ricordo, in quell'occasione la Lega fu l'unica forza con convinzione a non sostenere Monti. Quello che sta per nascere con Draghi, invece, sarà (i) un esecutivo misto 'tecnico-politico' dove ad affiancare dei tecnici ci sarà un'importante presenza di esponenti che rappresenteranno quelle forze politiche che stanno decidendo il sostegno al Governo; inoltre (ii), la mission del governo Draghi, come dicevo sopra, è quella di affrontare l'emergenza sanitaria ma soprattutto quella di costruire le basi per un rilancio dello sviluppo economico del paese in estrema difficoltà, prestando attenzione alla coesione sociale, partendo dal far fruttare le risorse del Recovery anche attraverso - si auspica - delle profonde riforme della P.A. del fisco e della giustizia, ormai improrogabili".

Quali potrebbero essere le ripercussioni politiche, in termini di sondaggi, di un simile avvento?

"Per un Governo che sta nascendo e che, come ha detto Mattarella, non si identificherà con alcuna formula politica, è impossibile ad oggi fare previsioni. Tutti gli scenari sono possibili. Le ripercussioni in termini di sondaggi per ciascuna delle le forze politiche, siano esse a sostegno o meno del Governo Draghi, dipenderà dal senso di responsabilità e dal contributo che ognuna di esse saprà mettere in campo nei prossimi due anni. Gli italiani, colpiti pesantemente da ormai un anno dalla crisi sanitaria, economica e sociale sapranno essere buoni osservatori e giudici. La Lega comunque, che ha un ultra decennale senso delle istituzioni e che oggi governa 14 regioni e centinaia di comuni, con Salvini ha dato e senza veti la piena disponibilità al Governo Draghi mettendo a disposizione uomini, idee e progetti, anteponendo come sempre all'interesse del partito gli interessi e il bene comune del paese e degli italiani".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 09 febbraio 2021 alle 10:30
Autore: Luca Cavallero
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