Le elezioni regionali nelle Marche rappresentano un crocevia decisivo, con la coalizione a sostegno del Governo Conte, totalmente scissa.

In merito a ciò, la redazione di PoliticaNews.it ha intervistato in esclusiva Joselito Arcioni, candidato al Consiglio Regionale, tra le fila del Movimento 5 Stelle.

Per quali ragioni avete scelto di presentarvi autonomamente, slegati dalla coalizione di centrosinistra?

"Perché qua nelle Marche non ci sono stati mai i presupposti per un accordo con il centrosinistra: di fatto sono stati loro a non voler fare l'accordo, noi siamo sempre disponibili a condividere temi e una visione vera per il futuro dei nostri territori e li abbiamo invitati a scegliere una persona terza, visto che Mangialardi e Ceriscioli, il governatore uscente, sono esattamente sulla stessa lunghezza d'onda. La risposta è stata 'ci dispiace ma Mangialardi non si tocca’, in compenso ci hanno proposto la vicepresidenza. Questa è una vera e propria forma di corruzione alla quale, come ha detto chiaramente il nostro Mercorelli, non abbiamo naturalmente ceduto".

Quali sono i vostri punti programmatici prioritari?

"Sicuramente il dare impulso decisivo alla ricostruzione post sisma 2016, sburocratizzando le procedure autorizzative e collaborando strettamente con i tecnici sia pubblici che privati, dando risorse umane aggiuntive e qualificate all’ufficio ricostruzione. L’entroterra marchigiano merita rispetto anche per quello che riguarda i presidi sanitari, per noi la sanitá é un altro tema fondamentale del nostro programma. Mentre l’obiettivo perseguito nel tempo è stato quello di distruggere gli ospedali per privilegiare il privato, per noi, invece, il pubblico è l'unica realtà che può garantire la tutela del cittadino. Bisogna cercare di ricoverare il meno possibile, visto che quello che si fa col ricovero potrebbe essere fatto in gran parte a domicilio. Serve una rivoluzione totale che noi faremo. Un altro tema che mi sta particolarmente a cuore é quello della Mobilità, Grazie all’immobilismo politico la Regione Marche è la Regione italiana con la più bassa contribuzione per il TPL - Trasporto Pubblico Locale - in Italia, con una spesa per abitante di 67,13 euro contro, solo a titolo esemplificativo, i 112,15 euro della vicina Umbria. Promuoveremo una mobilità pubblica sicura, flessibile e a zero emissioni alternativa all’auto privata, su una piattaforma digitale regionale. In linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite lavoreremo per garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti, sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, migliorando la sicurezza delle strade, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici superando, dove necessario il concetto di linee fisse con linee dinamiche che si adattano alle richieste dell’utenza, promuovendo la qualità dello spazio pubblico, la pedonabilita’ e lo sviluppo della ciclabilita’. Lavoreremo per attrarre nelle Marche le menti migliori per lo sviluppo del nostro territorio sui temi che non riguardano ormai solo la nostra regione ma il futuro dell’intera umanità, come la sostenibilità dei nostri stili di vita e la lotta ai cambiamenti climatici che stanno compromettendo, a più riprese, le nostre vite con fenomeni sempre più estremi".

Ritiene che il voto nelle Marche possa avere ripercussioni sulla tenuta del governo nazionale?

"Assolutamente no, il governo sta affrontando un periodo storico che sarà fondamentale per il futuro dell’Italia e la presenza del Movimento 5 Stelle é a garanzia per l’utilizzo più appropriato e controllato dei fondi in arrivo del recovery found, con l’obiettivo ti tenere lontani gli appetiti di lobby e malavita".

Quali prospettive intravede in merito al futuro dei 5 stelle a livello nazionale?

"È necessario un cambio di passo, a livello di leadership? “Il Movimento é stata sempre una forza politica in divenire, data sempre per morta in tante occasioni, ma sempre viva se rimane sui valori fondanti del Movimento rincorrendo quello che secondo me è l’obiettivo primario quello della felicità umana. Chiunque interpreterà la leadership nel Movimento dovrà avere nel dna e muoversi in funzione della felicità umana. Poi qualcuno diceva che i pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango, ecco noi abbiamo ancora i piedi nel fango e non ci fermeremo fino a quando non ne vedremo più".

Sezione: Esclusive / Data: Gio 03 settembre 2020 alle 22:00
Autore: Luca Cavallero
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