Dallo scandalo Qatargate, che sta scuotendo la credibilità delle istituzioni politiche, alla difficile situazione che continua a persistere in Ucraina, passando per una considerazione sulle difficoltà (ormai strutturali) che i giovani hanno nell'inserirsi all'interno del mercato del lavoro. La redazione di PoliticaNews.it ne ha discusso con Enzo Amich, deputato di Fratelli d'Italia.

Invasione russa in Ucraina. Il conflitto rimane intenso. Si vocifera di un possibile nuovo assalto russo a fine gennaio, questa volta con il coinvolgimento della Bielorussia. La fotografia attuale, comunque, rimane delicata: nel Donbass gli eserciti si fronteggiano corpo a corpo. Intravedi una via d’uscita diplomatica?

"L'eventuale coinvolgimento della Bielorussia nel conflitto in corso potrebbe aggravare la situazione, ammesso che si possa identificare una gerarchia di gravità dei fatti. La Russia non esclude una soluzione diplomatica ed accusa l’Ucraina di complicare la via verso un negoziato, proprio mentre si adopera affinché anche il suo solido alleato, Aljaksandr Lukašenka si unisca alle sue truppe. Di converso, l’Ucraina reagisce con accuse speculari. Delle due l’una: o è in atto, in gran segreto (come è giusto che sia), una mediazione oppure la Russia prepara una nuova offensiva in primavera, per concludere il conflitto ed evitare che ampi strati dell’opinione pubblica virino contro Putin. L’aumento dei finanziamenti all’esercito russo e, al contempo, la disponibilità a riaprire Yamal, il gasdotto che alimenta l’UE, mi fanno pensare ad un Putin intento a preparare due scenari opposti: di guerra e di pace. Francamente, non le nascondo la mia preoccupazione".

Il Qatargate rischia inevitabilmente di scuotere i rilievi della credibilità delle istituzioni politiche. I cittadini italiani progressivamente si stanno distaccando dalla politica, i numeri delle ultime elezioni lo certificano. Ed è sbagliato perché la politica, come diceva Platone, è 'affare di tutti'. Cosa si può fare per avvicinarli nuovamente?

"Il Qatargate sta scuotendo alle fondamenta il complesso mondo della sinistra italiana. Gli eredi del PCI-PDS-DS ora in larga maggioranza nel PD e in altre sigle della sinistra italiana hanno impostato una intera campagna elettorale sulla 'questione morale', postulando la loro assoluta superiorità etica. Questa suggestione berlingueriana ha ancora effetto su buona parte del loro elettorato ma, al tempo stesso, esige che il ceto politico sia moralmente ineccepibile: i fatti hanno smentito questa pretesa, aggravando la crisi già in atto nella sinistra dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre. La vittoria di Giorgia Meloni è soprattutto la vittoria dell’impegno politico di chi, con tenacia, chiarezza e coerenza, sostiene idee e programmi, consapevole che vincere significa primariamente convincere. L’esempio di Giorgia Meloni può incentivare un riavvicinamento dei cittadini alla politica, perché è la dimostrazione che chiunque, conscio dei propri talenti, può raggiungere i livelli più alti delle istituzioni, senza dover per forza appartenere ad una 'casta'. Con Giorgia Meloni ha vinto la politica nella sua accezione tradizionale, come proiezione graduale dal basso verso l’alto, se mi consente quest’espressione".

I giovani, in Italia, fanno una tremenda fatica ad inserirsi nel mercato del lavoro. I dati Istat non mentono: dal 2007 al 2020 gli stipendi netti hanno subito un calo sensibile. Spesso i neolaureati vengono utilizzati come semplici accessori. Bisognerebbe dargli più fiducia. Si tratta di un problema culturale?

"È un problema culturale, che secondo me è in fondo conseguenza di riforme che - giustamente - hanno reso più accessibile a tutti l’università. E’ fuori di dubbio che ci siano molti più laureati del passato (ripeto: è un dato positivo) ma questo aumenta la concorrenza: chi ha conseguito lo stesso titolo e produce una certa inflazione del valore della laurea stessa. Credo che con il tempo la nostra società si adeguerà a queste dinamiche: l’università ne prenderà atto e saprà conformare la sua offerta didattica alle richieste di maggiore specializzazione che vengono da segmenti qualificati del mondo del lavoro. Il tutto in un quadro di crescente concorrenza tra gli atenei stessi".
 

Sezione: Esclusive / Data: Mer 28 dicembre 2022 alle 11:00
Autore: Niccolò Anfosso
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