“Tic-Toc. Lavoro precario, tempo scaduto” è il titolo dell’iniziativa nella quale NIdiL CGIL, la categoria sindacale che rappresenta e segue lavoratrici e lavoratori atipici e precari, si confronterà con alcune forze politiche, il 19 luglio 2022 (ore 10,00) a Roma, nel Centro Congressi Frentani.
“No al supermarket delle tipologie, diritto di precedenza e stabilizzazioni, compensi equi nel lavoro autonomo, ammortizzatori sociali universali” saranno alcune delle rivendicazioni al centro dell’iniziativa, per stimolare una riflessione sulle prospettive di una necessaria riforma del Lavoro in Italia.
Non è un capriccio di lavoratori e lavoratrici che “non hanno più voglia di lavorare” e non è una forzatura dei Sindacati, infatti: quasi il 90% degli italiani ritiene che nel nostro Paese sia necessaria e urgente una riforma del Lavoro. L’80% circa reputa molto difficile trovare un impiego e il sentiment sulla qualità del lavoro è negativo: nell’offerta i contratti precari e iperprecari sono percepiti ormai come predominanti.

Questi sono solo alcuni dei dati emersi dall’indagine demoscopica commissionata da NIdiL CGIL all’Osservatorio Futura su “Economia del Paese e vita degli italiani” con un focus sul vissuto del lavoro precario in Italia e, in particolare, sui cosiddetti contratti atipici. I risultati del sondaggio verranno presentati da Patrizia Pallara, Collettiva.it.



Nel primo panel, dopo la presentazione dei risultati del sondaggio, Andrea Borghesi, Segretario Generale NIdiL CGIL, e Dario Guarascio, Economista dell’Università La Sapienza, introdurranno gli argomenti, seguiti dalle testimonianze dirette di lavoratrici e lavoratori atipici e precari.
Al secondo panel, una tavola rotonda moderata da Claudia Voltattorni del Corriere della Sera, a cui parteciperanno Nunzia Catalfo per il Movimento 5 Stelle, Chiara Gribaudo per il Partito Democratico, Piero Latino per Articolo Uno, Federico Martelloni per Sinistra Italiana e Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL.

“Nei giorni scorsi l’Istat ha certificato l’aumentare delle diseguaglianze e della povertà in Italia, anche per chi lavora – commenta Borghesi – Una situazione inaccettabile e che vede milioni di persone, spesso giovani e donne, non raggiungere un reddito sufficiente per sé e per la propria famiglia. La radice del problema sta nel mercato del lavoro, iniquo e sregolato, soprattutto nel primo accesso. La prima riforma da fare nel nostro paese è quella del lavoro, per assicurare condizioni di impiego dignitose per tutti”.

Sezione: Economia / Data: Lun 18 luglio 2022 alle 18:50
Autore: Redazione PN
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