“Per un Paese moderno dovremmo vedere le prospettive che abbiamo di fronte. Non è più utile riproporre gli stessi modelli del secolo scorso. Non si crea lavoro se abbiamo un datore di lavoro che sfrutta e un lavoratore sfruttato. Serve un patto tra capitale e lavoro per tornare a crescere. Produrre è una ricchezza per il Paese. Oggi sul lavoro c'è un cuneo fiscale del 46% che per metà grava su aziende e per metà sui lavoratori. Il livello di tassazione è altissimo".

Lo ha detto Paolo Capone, Segretario generale UGL, all'evento "E' l'Italia che vogliamo" organizzato dalla Lega a Roma. E ha proseguito così: "Tutti i paesi dell'Ocse hanno avuto performance migliori delle nostre in termini di stipendi e la classe media è quella che sta subendo di più la mancanza di un reddito adeguato al costo della vita. Va anche seguito un percorso sulle diversità. Più si restringe la classe media, più saremo in difficoltà nell'aiutare le fasce deboli. Nell'immediato sicuramente serve un taglio del cuneo fiscale e poi passare a un cambio di paradigma delle relazioni industriali fondato sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese come impone l’art.46 della Costituzione. C'è l'esigenza improrogabile di mettere il lavoro al centro dell'agenda politica per dare futuro al Paese".

Sezione: Economia / Data: Sab 14 maggio 2022 alle 20:00
Autore: Redazione PN
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