Il Governo getti la maschera dell'ipocrisia e introduca l'obbligo di mascherine Ffp2 e il Green pass anche per chi lavora osi reca a fare shopping ed entra fisicamente dentro i luoghi di lavoro del commercio. I contagi stanno crescendo e un centro commerciale è l'incubatore perfetto per il virus: poco areato e assembratissimo. Non è più accettabile la contraddizione di far convivere chi deve pagare per lavorare con mascherine inefficaci e chi lo shopping lo fa senza garantire la sicurezza.


«Siamo stanchi della demagogia dei politici – dichiara Francesco Iacovone, del Cobas nazionale – che si affrettano a fare dichiarazioni di facciata ad ogni morte sul lavoro ma non fanno nulla per migliorare la situazione da terzo mondo che si vive nelle aziende. Se le mascherine Ffp2 sono necessarie a garantire la sicurezza nei luoghi chiusi siano prescritte per chi in quei luoghi affollati ci lavora per 6, 8, 10 ore di seguito tutti i giorni in condizioni perpetue di assembramento e il green pass sia necessario anche per i clienti.»


«Ai lavoratori non vaccinati viene chiesto un esborso economico per il tampone che attesta la negatività ogni 48 ore – prosegue il dirigente sindacale – mentre ai clienti, che possono entrare a fare shopping anche dieci volte al giorno, non sono richieste garanzie. E questo, oltre ad essere profondamente ingiusto, è pericoloso per la salute pubblica. Soprattutto in inverno quando le malattie respiratorie prendono forza e con l'esplosione della variante Omicron»


«Il Governo intervenga subito e adegui anche i protocolli di sicurezza alle nuove evidenze scientifiche, a partire dalle mascherine. E' evidente l'esposizione dei lavoratori al rischio di contrarre la SARS CoV-2 nelle forme gravi o finanche a prezzo della vita. Orlando e Speranza facciano meno dichiarazioni e mettano in sicurezza gli uomini e le donne sui luoghi di lavoro del commercio.» – conclude Iacovone

Sezione: Economia / Data: Ven 24 dicembre 2021 alle 20:20
Autore: Redazione PN
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