In Italia per ogni litro di benzina acquistato oggi dagli automobilisti, 1,071 euro se ne vanno in tasse, pari al 56,4% del prezzo pagato alla pompa. La denuncia arriva oggi dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) che ha analizzato la tassazione che grava sui carburanti in Italia e nel resto d'Europa.

Il prezzo medio della benzina, secondo i dati forniti dal Mase, si è attestato a 1,900 euro al litro nella settimana dall'1 al 7 aprile 2024, contro una media Ue della verde pari, nello stesso periodo, a 1,801 euro/litro: questo significa che gli italiani pagano la benzina il 5,5% in più rispetto alla media europea – analizza il C.r.c. – Situazione analoga per il gasolio: il prezzo medio in Italia è stato la settimana scorsa di 1,798 euro/litro, più caro del 6% rispetto al prezzo Ue (pari a 1,696 euro/litro). Per un pieno di benzina o gasolio gli italiani spendono quindi circa 5 euro in più rispetto la media europea.

Analizzando il peso della tassazione, si scopre che in Italia Iva e accise pesano per il 56,4% sulla benzina e per il 52,4% sul gasolio, con una incidenza più elevata rispetto al resto d'Europa, dove il peso della pressione fiscale si ferma al 52,47% sulla verde e al 47,22% sul diesel.  Questo significa che su ogni litro di benzina le tasse incidono per 0,945 euro nella media Ue, e per 1,071 euro in Italia; sul gasolio per 0,801 euro al litro in Ue, 0,941 euro al litro in Italia. Nel nostro paese, quindi, su ogni litro di carburante si pagano di tasse tra i 12 e i 14 centesimi di euro in più rispetto al resto d'Europa – denuncia il Centro di formazione e ricerca sui consumi.

Una differenza che arricchisce le casse statali: considerato il consumo annuo di carburanti in Italia nel 2023 (11,1 miliardi di litri di benzina e 28 miliardi di litri di gasolio) e ipotizzando un consumo medio mensile identico anche nel 2024, ai prezzi attuali lo Stato guadagna quasi 3,2 miliardi di euro al mese a titolo di tassazione sui carburanti: 990,6 milioni sulla benzina e quasi 2,2 miliardi di euro sul gasolio.

"Al crescere dei listini alla pompa le entrate statali aumentano, ma il Governo farebbe bene a considerare anche gli effetti negativi indiretti: la maggiore spesa per i rifornimenti e le conseguenze del caro-benzina sui prezzi al dettaglio contraggono i consumi delle famiglie e fanno scendere la domanda, con danni ingenti per l'economia nazionale – afferma il presidente del comitato scientifico C.r.c., Furio Truzzi – Per questo condividiamo le proposte lanciate da consumatori e operatori di riformare il settore riducendo di almeno il 30% gli attuali 22mila distributori e agire attraverso l'accisa mobile, strumento che tuttavia deve essere semplificato e snellito rispetto alla sua formulazione attuale per renderlo di facile e veloce applicazione pratica, e nel contempo di un valore economico più consistente, per tenere il prezzo finale sotto la soglia dei 2 euro".

PREZZO MEDIO UE

benzina 1,801 euro/litro

gasolio 1,696 euro/litro

MEDIA UE TASSE

benzina 0,945 euro/litro (52,47%)

gasolio 0,801 euro/litro (47,22%)

PREZZO MEDIO ITALIA

benzina 1,900 euro/litro  +5,5% su Ue

gasolio 1,798 euro/litro +6% su Ue

ITALIA TASSE

benzina 1,071 euro/litro (56,4%)

gasolio 0,941 euro/litro (52,4%)

Sezione: Economia / Data: Sab 13 aprile 2024 alle 15:00
Autore: Redazione PN
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