"Con forte rammarico abbiamo appreso che la nostra proposta di innalzare l'età massima per guidare i bus turistici - su base volontaria - fino ai 70 anni, tradotta in un emendamento al Ddl Sicurezza, è stata ritirata. Abbiamo più volte riconosciuto le buone intenzioni di questo Governo nel dare ascolto e risposte alle esigenze della categoria dei bus turistici, ma negli ultimi giorni abbiamo visto accantonare due provvedimenti di buonsenso che avrebbero dato ossigeno e serenità alle aziende che rappresentiamo ed ai lavoratori del comparto. Dopo l'aliquota agevolata sulle accise per il gasolio, vediamo sfumare anche questa iniziativa. È un colpo durissimo per la categoria, considerando il fatto che l'emendamento avrebbe semplicemente avvicinato la disciplina sulle patenti in Italia a quella di molti altri paesi europei. La carenza di autisti - al pari delle insostenibili aliquote sul gasolio - è un problema cronico per la nostra categoria ed il gap tra domanda di conducenti e offerta attualmente si sta ampliando. Come Associazione, fin dalla nostra nascita, stiamo lavorando su due fronti: il primo, il più importante, va ad incidere sulla formazione di nuovi autisti, l'aumento delle buste paga, il riconoscimento del ruolo dell'autista, gli incentivi all'acquisto delle patenti indispensabili per la guida dei nostri mezzi e l'abbassamento dell'età di conseguimento delle stesse. Il secondo fronte riguarda appunto la possibilità e l'opportunità di estendere l'età massima per fare il conducente di bus turistici anche oltre i 68 anni, come avviene di fatto già in tutti i Paesi europei a noi territorialmente e culturalmente vicini. Gli attuali 68 anni rappresentano un limite che, nel 2024, non tiene conto dell'evoluzione naturale. Chi ha 68 anni oggi non può essere equiparato a chi aveva la stessa età decenni fa e per questo alzare l'età limite per gli autisti a 70 anni sarebbe semplicemente stare al passo con i tempi. Ovviamente la nostra proposta intendeva dare questa possibilità su base volontaria e mai derogando ad un aspetto fondamentale del nostro lavoro: la sicurezza e l'idoneità. Questo periodo di transizione che serve per formare nuovi autisti preparati e di qualità - e che richiede tempo - va necessariamente "guidato" dalla generazione di autisti più esperta che, oltre al bagaglio di esperienza, può portare in dote la passione per questo lavoro che, se riportato al prestigio che merita e con condizioni contrattuali adeguate, può tornare ad essere davvero invidiabile. E poi c'è un discorso pratico e prettamente numerico: l'età media degli autisti si sposta sempre più in là e ad oggi mancano in Italia oltre 7500 autisti. Non intervenire in alcun modo significa esporre l'intera categoria e soprattutto gli autisti e gli stessi turisti a disservizi, disagi e rischi nel breve termine. Nel lungo termine, purtroppo, senza nuove regolamentazioni il futuro sarà sempre più incerto ed in salita, anche per e soprattutto per noi, le Ruote del Turismo".

Così in una nota Riccardo Verona, Presidente dell'Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani (An.bti - Confcommercio).

Sezione: Economia / Data: Ven 23 febbraio 2024 alle 00:30
Autore: Redazione PN
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