Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in una intervista alla “Stampa” ha osservato che “se il governo dice che l’industria è importante, ne dovrebbe conseguire anche la strategia. Quando l’Ue ha lanciato il Next Generation, la Cina ha reagito con una pioggia di incentivi agli investimenti e così hanno fatto gli Stati Uniti. Temevano l’Europa. Erano spaventati da un patto cooperativo e solidale che puntasse sugli investimenti”. “La mia idea di futuro – continua – è che dovremmo lavorare in Europa per ottenere gli investimenti comuni e non per avere il permesso di aumentare deficit e debito”. Si teme la recessione: “Non ero così ottimista prima e non sono pessimista adesso. L’Italia è tornata purtroppo alla sua crescita strutturale, quella dal 2000 e al 2019”. Che non era crescita: “No, certo. Erano gli zero-virgola provocati dai colli di bottiglia che non ci consentono di procedere a velocità superiore”.

“Col Pnrr, anzitutto. - ha proseguito Bonomi - Non tanto per i soldi, quanto per le riforme. Adesso i fondi ci sono, 500 miliardi per sette-otto anni, compresa la dotazione dei fondi ordinari Ue. Utilizziamoli per sostenere le riforme necessarie, quelle che aspettiamo da trent’anni, quelle che porterebbero la crescita a due o tre punti”. Su lavoro, concorrenza e fisco i cantieri sono aperti: “Qui siamo molto lenti. E non dimentichiamo la Giustizia: è il primo problema per gli investimenti stranieri in Italia. Poi c’è la pubblica amministrazione e i permessi difficili da ottenere. Guardate l’energia: dopo la guerra in Ucraina si è deciso di spingere sulle rinnovabili, ma va tutto a rilento perché l’iter autorizzativo è complesso”, ha concluso Bonomi.

Sezione: Economia / Data: Mar 21 novembre 2023 alle 17:30
Autore: Tommaso Di Caprio
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