"Sulla possibilità di scaglionare, con gli ovvi limiti di ragionevolezza, gli orari di ingresso a scuola ci siamo già espressi più volte favorevolmente. Il discorso, in linea di massima, va circoscritto agli istituti superiori delle quattordici città metropolitane per i quali possiamo pensare di posticipare l'ingresso alle ore 9.15. La condizione è che i mezzi di trasporto vengano conseguentemente riorganizzati per permettere agli studenti di arrivare a scuola e poi di rientrare a casa. Non dobbiamo dimenticare che moltissimi studenti affrontano spostamenti che durano oltre un'ora. Anche per questo ritengo irrealistico pensare di allungare la settimana scolastica anche alla domenica mentre il sabato, per moltissimi istituti, è già giornata di lezione".
Così il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, rispondendo, senza citarla, alle proposte lanciate alla ministra dei Trasporti De Micheli

"Deve essere chiaro il presupposto, ovvero che lo scopo del traporto pubblico è far spostare le persone che ne hanno bisogno. Di conseguenza, non è pensabile asservire le persone alle necessità dei trasporti: questa sarebbe una eterogenesi dei fini", prosegue il presidente dell'Associazione nazionale presidi. Conclude Giannelli: "Credo che incrementare le facoltà autonomistiche delle singole scuole permetterebbe a ogni istituto, proprio perché ben conosce le necessità del proprio bacino di utenza, di modulare adeguatamente il servizio. Lo ripetiamo da tempo: scuole diverse, anche all'interno di una stessa area geografica, hanno diverse necessità e le scelte organizzative non devono essere calate dall'alto".

Sezione: Altre Notizie / Data: Ven 27 novembre 2020 alle 15:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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