"Uniamo le nostre voci in modo forte e deciso al grido di aiuto lanciato dai maestri di sci italiani e da tutto il mondo che ruota attorno agli sport invernali.  Parliamo di 15.000 professionisti della neve e 400 scuole sci distribuite in tutta Italia, messe in ginocchio dalle misure del nuovo DPCM varato dal Governo. Chi vive la montagna sa benissimo che derubricare lo sci a un semplice passatempo per alcuni, o peggio a un vezzo per i ricchi, è un modo per offendere un intero settore. La montagna dimenticata e abbandonata dal governo centrale vive di turismo e cancellare per decreto le settimane sulla neve natalizie, è un modo per gettare nella disperazione centinaia di famiglie che fanno di questa occupazione il loro lavoro e la loro unica fonte di sostentamento. Parliamo di persone che per generazioni, con impegno e sacrifici indescrivibili, hanno realizzato sistemi d'eccellenza legati al mondo del turismo invernale. I maestri di sci sono uno dei perni di questo sistema e pensare che siano una pedina sacrificabile in nome di un malposto obiettivo di sicurezza sanitaria è gravissimo. A chi chiede semplicemente di lavorare, non come se il Covid non ci fosse, ma rispettando e facendo rispettare le regole, il governo ha risposto picche, promettendo fantomatici ristori. Beffa su beffa. La montagna non dimentica e a questa sofferenza imposta da un governo sordo e cieco saprà dare una risposta".

Così una nota i parlamentari della Lega Stefano Corti e Laura Cavandoli.

Sezione: Altre Notizie / Data: Sab 05 dicembre 2020 alle 01:15
Autore: Redazione PN
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