“Stiamo facendo una programmazione, perché la produzione di un vaccino è complessa. Non abbiamo grossi problemi nella parte finale, c’è un’azienda ad esempio che sta già facendo l’infialatura di alcuni vaccini, però il processo è lungo e richiede macchine particolari, i bioreattori. Noi in Italia ne abbiamo, ma i bioreattori per produrre vaccini per i batteri, ad esempio, sono completamente diversi da quelli per produrre vaccini per i virus”. Lo ha detto a Sky TG24 Economia il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.

“Insieme al ministro Giorgetti – ha spiegato - abbiamo fatto un’ottima programmazione. Stiamo cercando di capire quali sono le aziende adatte sul territorio per fare un piano, di modo che l’Italia possa essere parte del network europeo per la produzione dei vaccini. La buona notizia è che non lasceremo niente di intentato perché in questo momento il problema non è né politico né industriale, è un problema di salute”.

“Il lavoro che stiamo facendo adesso sicuramente andrà a regime il prossimo anno”. Prima di gennaio non vedremo un vaccino prodotto in Italia? “Da questa catena sicuramente no. Se parto oggi a produrre un vaccino, dobbiamo essere consapevoli che, da quando accendo il bottone della macchina, il vaccino esce dopo 4-6 mesi. Però le macchine le dobbiamo trovare, impiantare e rendere compatibili. Inoltre abbiamo bisogno di ispezioni, autorizzazioni, che devono essere fatte per garantire che questi beni siano prodotti nel rispetto di tutte le norme. Dobbiamo dare la garanzia a tutti che, quando un prodotto farmaceutico esce dalla catena di produzione, sia rispondente alle caratteristiche stabilite dalle autorità regolatorie”. Lo ha detto a Sky TG24 Economia il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi.

“I vaccini  -ha spiegato poi, rispondendo alla domanda se il tavolo per la produzione di vaccini potesse essere convocato prima - sono stati scoperti in tempi record e le prime approvazioni sono arrivate tra dicembre e gennaio scorsi. Come si sarebbe potuto produrre un bioreattore senza sapere che tipo di vaccino sarebbe arrivato in fondo? Coloro che avevano la ricerca credevano nei loro vaccini e hanno cominciato a produrli sapendo che se le cose fossero andate male avrebbero buttato via tutto. Un farmaco e un vaccino sono tali quando sono approvati dalle autorità regolatorie, prima sono una bellissima promessa della ricerca”.

Sezione: Altre Notizie / Data: Ven 05 marzo 2021 alle 20:15
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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