L’estensione del green pass a tutti i lavoratori “è un deterrente, e ben venga. E’ un deterrente perché puntando sui lavoratori, cioè su quelli che dovranno poi interagire con le persone, con i colleghi, se non fossero vaccinati sarebbero quelli subito che, soprattutto con la variante delta, ci riempirebbero di nuovo gli ospedali. Gli obblighi sono difficili da introdurre, però i deterrenti si’: in fondo, come ha detto qualcuno, ad un eremita nessuno glielo impone, ma a gente che lavora è ovvio”. Lo ha detto a  Sky TG24 Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza covid Figliuolo, ospite di ‘Buongiorno’. “Poi - ha aggiunto - abbiamo tutta una fascia da 1 a 12 anni che non è vaccinata, e che la delta sta colpendo, quindi queste persone vanno anche ad infettare i bambini: insomma non possono circolare persone che hanno la massima probabilità di diventare diffusori del virus. E rispondo già a quelli che dicono ‘ma anche i vaccinati si infettano’: i vaccinati si infettano ma non finiscono in ospedale nel 90% dei casi, dunque il problema è di salute pubblica. Non possiamo ripartire curando solo i malati di Covid e continuando ad avere reparti fisarmonica, che si aprono e si chiudono: questi prendono spazio agli altri reparti a causa del virus, e non possiamo riconfigurarli per poi ripartire un’altra volta a chiuderli per ricoverare i malati di Covid. Non è più possibile”. Grazie all’estensione dell’obbligo del green pass, ha concluso Rasi, “secondo me ci sono  ottime probabilità di scongiurare una nuova ondata, nuove restrizioni e un nuovo  lockdown". 

 “Forse la terza dose la faremo tutti. Anche qui, sono fra i cauti nel senso che vorrei vedere cosa dicono Ema e Fda: tra qualche giorno si pronunceranno, ma non so se ci saranno i dati sufficienti per dire che la popolazione generale ne avrà bisogno”. Lo ha detto a  Sky TG24 Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza covid Figliuolo, ospite di ‘Buongiorno’. “Mentre sono d'accordissimo - ha proseguito- nel somministrarla subito ad anziani, residenti delle Rsa, e immunocompromessi, perché sappiamo che li’ il sistema immunitario va rinforzato spesso, e in questo caso con questo virus pare che i tempi ci siano. Ma per una somministrazione generale sarei molto cauto, per il 2021 non lo penserei sinceramente: però se ci saranno i dati, davanti all’evidenza sarò ben contento di dire che avevo sbagliato”.

“Solo perché Fauci è una persona attendibile, mi associo al suo ottimismo solo perché l’ha detto lui”. Lo ha detto a  Sky TG24 Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza covid Figliuolo, ospite di ‘Buongiorno’, commentando le parole dell'immunologo statunitense secondo cui per la prossima primavera ci saremo liberati del Covid. “Detto questo - ha aggiunto - non so su quali dati si basi. Sicuramente credo che con i vaccini che avanzano, qualche farmaco, e il fatto che noi usiamo molto la mascherina, fatto peraltro che riguarda solo l’Italia e poche altre nazioni, penso che dalla primavera del 2022 potremo veramente avere un qualcosa di più simile alla normalità”.

“Se io avessi fatto il vaccino in Cina e fossi ritornato in Italia, dove quel vaccino non è riconosciuto inizierei tranquillamente un nuovo ciclo vaccinale qui da noi. Tanto più che quello cinese ha, sì e no, il cinquanta per cento di protezione”. Lo ha detto a  Sky TG24 Guido Rasi, consulente del Commissario all’emergenza covid Figliuolo, ospite di ‘Buongiorno’, commentando il caso di una lavoratrice rientrata  dalla Cina alla quale un Asl piemontese non avrebbe invece concesso la possibilità di rivaccinarsi dopo aver ricevuto un vaccino non riconosciuto da Ema e Aifa. Il ministero conosce queste situazioni, ha detto ancora Rasi, e “deve trovare una soluzione” che “a mio giudizio è quella di procedere con la vaccinazione normale”.

Sezione: Altre Notizie / Data: Gio 16 settembre 2021 alle 13:40
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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