“Abbiamo infatti valori di morti giornalieri fin troppo elevati, ai quali ci siamo fin troppo abituati. La situazione va consolidata proteggendo i fragili, elemento primario”. Lo ha detto a Sky TG24 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, ospite di ‘Timeline’ commentando gli sviluppi della campagna vaccinale. “Abbiamo avuto il problema della fornitura delle dosi che ora si sta risolvendo. Per equità, trasparenza e in carenza  - di vaccini - ha spiegato Pregliasco è stato necessario fare così. Ora che si hanno una grande quantità di vaccini si può riorganizzare la campagna vaccinale, un po’ come in guerra. Se ricordiamo, all’inizio la pianificazione prevedeva attività diverse: i sanitari, i ricoverati nelle Rsa, gli anziani e le persone di interesse pubblico. Ma ora che si è messo in sicurezza quella parte di popolazione, dai 65 anni in su, che paga il prezzo più alto e che c’è la disponibilità di vaccini – ha concluso - vedremo con maggiore serenità quegli effetti sulla salute che ancora ci attanagliano”.

“AstraZeneca con questa cacofonia di comunicazione ha messo in luce ciò che comunque mi aspettavo. Ma si tratta di rischi assolutamente misurati”. Lo ha detto a Sky TG24 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, ospite di ‘Timeline’ sulla modifica dei limiti d’età sotto i 60 anni per il vaccino anglo-svedese. “E’ questa l’oggettività dell’informazione, forse un po' cruda e maldestra, soprattutto sulle variazione sul tema che sono state date ha creato e crea questa disaffezione – ha continuato Pregliasco - L’ampliamento continuo della base d’informazioni che ci arrivano da milioni di dosi ci confermano sicurezza, affidabilità e soprattutto efficacia. Bisogna lanciarsi dal trampolino perché non è alto e non è pericoloso”. Per il virologo “l’approccio ai vaccini è sempre difficile da parte dei singoli ma se avessimo la forza di guardare i bugiardini di farmaci attraverso i quali ingurgitiamo un po’ di tutto senza problemi e li confrontassimo con quello di AstraZeneca  - ha sottolineato - vedremmo effetti assolutamente inferiori. E’ chiaro che questa grande quota di comunicazione rispetto a una casistica irrisoria riusciamo a gestire al meglio il trattamento di questi eventuali eventi gravi. Davvero si perde la percezione del rischio malattia che è di circa 200 morti al giorno rispetto all’opportunità della vaccinazione in generale. Dobbiamo raggiungere anche no-vax e persone dubbiose, perché ci sono ancora almeno mezzo milione di persone positive e solo una grande campagna vaccinale potrà fare abbassare quest’ultimo dato e ci libererà la vita. Dovremo superare questo periodo di rischio, la libertà eccessiva che abbiamo visto potrebbe rovinarci l’obiettivo di una bella estate.

“La decisione politica importante evidenzia l’importanza di mettere insieme le problematiche di salute, economiche, psicologiche sociali conseguenti a questa triste pandemia. Dobbiamo governarla e gestirla in modo progressivo. Siamo tutti come una molla compressa per troppo tempo e non dobbiamo lasciarla esplodere tutta insieme. Dobbiamo stringere ancora un po' i denti e progressivamente andare ad una maggiore apertura grazie alla vaccinazione e al clima”. 

“Dopo la riapertura vedremo possibili onde in risalita, spero non particolarmente alte. Ma solo fra 15 giorni potremo fare il conto e vedere la prospettiva per l’estate prossima, in particolare su una fascia di popolazione di età bassa. Purtroppo le varianti, rispetto alla prima ondata, hanno questo elemento negativo, ci sono tantissimi casi fra i giovani, asintomatici e più difficili da individuare”. Lo ha detto a Sky TG24 Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano, ospite di ‘Timeline’.

Sezione: Altre Notizie / Data: Mar 04 maggio 2021 alle 19:30
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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