Carmelo Miceli, deputato e responsabile politiche di sicurezza del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sugli sbarchi dei migranti in Sicilia. “Il problema dei migranti e dei naufraghi che fuggono da luoghi di guerra e disperazione si somma al problema del Covid –ha affermato Miceli-. Il combinato disposto tra le due cose è un mix esplosivo. Abbiamo avuto 5300 sbarchi in un solo mesi, quando questi sbarchi avvengono con un sistema nuovo rispetto al passato, non con le ong, ma con barchini. Bisogna affrontare il problema per il modo nuovo in cui si pone e guardare cosa c’è dietro. Organizzazioni criminali speculano sulle disperazione di queste persone e si crea un’ondata di soggetti che si presentano a ridosso delle nostre coste e lì vengono soccorsi, come è doveroso che sia. Tutto ciò accade mentre sono in vigore i decreti Salvini, che non sono stati toccati. Ciò dimostra che questi decreti sono buoni solo per la demagogia, anzi sono stati addirittura dannosi perché aver eliminato gli sprar determina la situazione per cui gli hotspot al collasso. C’è stato un approccio bambinesco ad un problema molto grande. Serve un approccio serio come quello della ministra Lamorgese che è andata in Tunisia per cercare una soluzione comune. Quello che sta accadendo è la conseguenza delle condizioni geopolitiche che riguardano la Libia, la Tunisia e altri Paesi africani. Il concetto dei porti chiusi oggi è un concetto che è evidentemente inutile rispetto alla portata del dramma. Non si può murare il mar Mediterraneo o rincorrere i singoli barchini”.

Per Zingaretti il governo deve agire in maniera più adeguata sull’immigrazione. “E’ chiaro che quando i problemi permangono e non vengono risolti, sorge nel nostro elettorato la richiesta di fare di più. Credo che le parole di Zingaretti siano proprio uno stimolo a far meglio. Ha senso stare al governo solo se siamo utili al Paese, altrimenti meglio ridare la parola agli italiani”.

Riguardo ai migranti uccisi dalla Guardia costiera libica e le parole di Matteo Orfini (‘L’Italia ne è responsabile’). “Quella di Orfini è una semplificazione. Dietro ogni rapporto con un Paese c’è geopolitica. Se si facesse quello che Orfini da tempo chiede, cioè abbandonare la Libia, avremmo l’unico risultato di non essere più nelle condizioni di poter ingerire quando fatti come questi si verificano. E’ necessario non abbandonare i luoghi dove la presenza di un contesto internazionale serve per tutelare i diritti fondamentali di un individuo. Proprio perché abbiamo finanziato con delle finalità delle motovedette, noi abbiamo il diritto di chiedere perché si sono verificati quei fatti e pretendere che non accadano più”.

Sezione: Altre Notizie / Data: Mer 29 luglio 2020 alle 09:40
Autore: Redazione PN
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