"Rifugiati e migranti in Libia sono intrappolati in un ciclo di gravi violazioni e abusi dei diritti umani, tra cui detenzioni arbitrarie prolungate e altre
privazioni illegali della libertà, tortura e altri maltrattamenti, uccisioni illegali, stupri e altre violenze sessuali, lavoro forzato e sfruttamento da parte di attori
statali e non statali in un clima di impunità quasi totale". E' quanto emerge dal nuovo rapporto di Amnesty International intitolato 'Tra la vita e la morte' e pubblicato all'indomani dell'annuncio, da parte della Commissione europea, del nuovo ''Patto sull'immigrazione".

"Per anni rifugiati e migranti, difensori e attivisti dei diritti umani libici, giornalisti, organismi delle Nazioni Unite e organizzazioni umanitarie e per i diritti umani hanno lanciato l'allarme sulle orribili condizioni che rifugiati e migranti sono costretti a sopportare in Libia" prosegue Amnesty.

"Un paese ridotto a pezzi da anni di guerra è diventato un ambiente ancora più ostile per rifugiati e migranti in cerca di una vita migliore. Invece di essere protetti, vanno incontro ad una lunga serie di agghiaccianti violenze e ora sono persino ingiustamente accusati, per motivi profondamente razzisti e xenofobici, di aver diffuso la pandemia da Covid-19", ha dichiarato Diana Eltahawy, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l'Africa del Nord.

Sezione: Altre Notizie / Data: Gio 24 settembre 2020 alle 10:20
Autore: Camilla Galvan
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