Marco Falcone, Professore Associato di Malattie Infettive all'Università di Pisa e consigliere del direttivo SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali) è stato intervistato da *Gli Inascoltabili* un programma radiofonico in onda su *New sound Level fm90* di seguito alcune dichiarazioni sulla proposta di Salvini di estendere la validità dei tamponi a 72 ore:

“Intanto dobbiamo essere chiari: non esiste uno studio che dimostra la validità di un tampone negativo per 48 ore. Il tampone molecolare fa una fotografia istantanea della situazione, subito dopo, il soggetto che aveva la malattia in incubazione potrebbe diventare positivo. Il concetto con cui si è introdotta questa regola delle 48 ore è che generalmente chi risulta negativo, ma poi diventa positivo, nelle 48 ore successive al tampone non è così contagioso. Ma questa informazione deriva da alcuni studi che sono stati fatti sulla prima variante del virus, quella di wuhan, e sulla variante inglese, invece la variante delta è molto più contagiosa e replica molto più rapidamente del virus originale, tanto è vero che se con sul virus originale e la variante alfa avevamo un periodo di insorgenza dei sintomi di 4-7 giorni dal contagio, adesso già dopo 48 ore i soggetti sviluppano stati febbrili. Quindi non c’è nessuna certezza che il soggetto negativo nelle 48 ore non possa diffondere la malattia, figuriamoci nelle 72. Capisco la logica politica, ma scientificamente questa proposta serve solo ad esporre soggetti non vaccinati e quelli che non rispondono bene al vaccino, al rischio d’infezione. Infatti in questo modo ci ritroveremo al ristorante, al cinema, al teatro e in tutti i posti dove è obbligatorio avere il Green Pass, con un potenziale rischio d’infettarsi con il Covid. Io personalmente non vedo nessuna razionalità scientifica in questa proposta”

“Era il momento di aprire le attività ad un maggior numero di persone, siamo vicini all’80% di vaccinati con due dosi, quindi non c'era più la necessità di avere tutte queste restrizioni, la riapertura era doverosa e forse ci si poteva pensare anche qualche settimana prima. Allo stesso tempo, proprio per favorire queste attività in sicurezza, non bisogna trovare escamotage, come quella dell’estensione della validità a 72 ore, per favorire chi il vaccino non vuole farselo. La scelta dovrebbe essere: vaccinarsi e andare a teatro o al cinema, non vaccinarsi e stare a casa. Se noi vogliamo modificare le regole a nostro uso e consumo, rischiamo solo di far correre un rischio a chi non si è vaccinato e va in giro o a chi non risponde al vaccino”

Sezione: Altre Notizie / Data: Ven 08 ottobre 2021 alle 15:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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