"Non stupirebbe trovare la prova che il Sars-CoV-2 sia uscito fuori inavvertitamente dal centro di Wuhan dove si studiano i coronavirus. Nessuna misura di contenimento, anche la più sofisticata, può azzerare il rischio".

Così, in un'intervista al Corriere della Sera, Maurizio Pocchiari, ex direttore del dipartimento di neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità.

"Nei centri di ricerca, anche in quelli ad altissima sicurezza, i cosiddetti P3 e P4, non è impossibile che un agente patogeno contamini l’operatore - spiega. Nel caso del Sars-2 non è fantascienza ipotizzare che durante una procedura un tecnico abbia inalato le particelle infette emesse, tanto per fare un esempio, durante la fase di centrifugazione di materiale infetto e che le cappe, nonostante siano dotate di chiusura ermetica, non fossero state azionate. Può darsi - prosegue - che l’episodio non fosse noto alle autorità. Un ricercatore che, supponiamo, dopo qualche giorno abbia sviluppato una forma influenzale, potrebbe non aver messo in relazione quei sintomi con un incidente a lui passato inosservato. La verità è difficile da ricostruire e mi riporto alla variante di Creutzfeldt-Jakob che si trasmette all’uomo attraverso il consumo di carni infette".

Sezione: Altre Notizie / Data: Dom 24 ottobre 2021 alle 10:30
Autore: Simone Gioia
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