"La riduzione degli interventi è drammatica. Posti letto di chirurgia dimezzati, blocco ricoveri in elezione, terapie intensive riconvertite per i pazienti Covid, infermieri e anestesisti di sala operatoria trasferiti ai reparti Covid".

E' quanto afferma il Presidente della Società italiana di chirurgia Francesco Basile.

"Le Aziende sanitarie sono costrette a destinare ampi spazi di ricovero ai pazienti Covid e le terapie intensive sono in gran parte occupate da pazienti principalmente no vax - spiega. Si assiste all'aggravamento delle patologie tumorali che spesso arrivano tardi in ospedale ormai inoperabili. In questo modo l'attività chirurgica in tutta Italia è stata ridotta nella media del 50% con punte dell'80%, riservando ai soli pazienti oncologici e di urgenza gli interventi. Ma spesso non è possibile operare neanche i pazienti con tumore perché non si ha la disponibilità del posto di terapia intensiva nel postoperatorio" aggiunge.

"Nel 2021 non siamo riusciti, nonostante l'impegno delle autorità sanitarie e dei chirurghi a smaltire le liste di attesa accumulate nel 2020 per patologie chirurgiche in elezione. E ciò anche se in molte regioni si sono organizzate sedute operatorie aggiuntive su specifici progetti. Adesso le liste di attesa torneranno ad allungarsi a dismisura" conclude.

Sezione: Altre Notizie / Data: Lun 10 gennaio 2022 alle 16:40
Autore: Simone Gioia
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