In questo momento il timore più grande è “che i segnali degli ultimi giorni ci portino a una riaccensione dell'epidemia in maniera netta, e questo sarebbe un importante disastro anche perché andrebbe a interferire sulla campagna vaccinale e la renderebbe più difficoltosa". Così a Buongiorno, su SkyTG24, Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'ospedale Sacco. “Purtroppo in tutto questo non sembra che ci sia una vera polarizzazione a badare a questo da parte di chi dovrebbe governarci in generale”.
 

 
“Negli ultimi giorni abbiamo avuto la conferma che le cose non si sono rivolte verso il bello, si sono stabilizzate in una situazione in negativo, con degli annunci di qualcosa che potrebbe risultare peggio nei prossimi giorni. Per il momento fortunatamente non abbiamo una fortissima pressione sugli ospedali, però le indicazioni sono tutte quante nella direzione di tenere la guardia alzata, di tenere i reparti organizzati, perché ci possiamo aspettare eventi da gestire nei prossimi giorni con la dovuta necessità di efficienza”, ha proseguito Galli.
 
  
“Il sistema a colori che è stato applicato, con le caratteristiche che ha avuto fino ad ora, non ha funzionato. Non ha funzionato soprattutto per la concezione, quasi automatica, delle riaperture al raggiungimento di certi parametri, prima che questi in realtà si consolidassero. Il risultato – ha aggiunto - è che prima delle feste abbiamo avuto una situazione in cui quello che stava cominciando significativamente a scendere ha cessato di scendere e sta risalendo”.
 
  
La mia ‘utopia personale’ è che si possa fare in parallelo un momento di chiusura importante, ben pesato, accompagnato da un’estesa campagna vaccinale in un periodo concentrato e da un utilizzo esteso della diagnostica applicata alle varie realtà in cui comunque le persone di concentrano per lavoro o studio. Questa ricetta l’ho definita ‘personale utopia’ perché mi rendo conto che nelle condizioni in cui versiamo diventa difficile veder realizzato tutto questo assieme”, prosegue Galli.



“Nell’esecuzione dei tamponi ultimamente c’è stata un’oggettiva flessione. Dovremmo considerare la possibilità di andare ad applicare dei programmi ‘alla cinese’: fanno molti tamponi rapidi, ma li fanno a milioni di persone. In determinate aree facilita a circoscrivere certi fenomeni e facilita conseguentemente la possibilità che determinate realtà lavorative e di studio possano rimanere aperte. Altrimenti si chiude tutto e si cerca di avere le vaccinazioni, ma con i ritmi di arrivo attuali del vaccino non è immediatamente garantita”. 
 
I tamponi rapidi di massa servono “per determinate situazioni, in maniera mirata. È uno strumento che ha pregi e limiti. I pregi sono quelli dell’immediatezza e dei grandi numeri, i limiti sono quelli della minore sensibilità, ma in una serie di situazioni interessa più il numero della sensibilità. Se per far bene non si fa abbastanza è peggio”.


Sul fatto che i tamponi rapidi vengano conteggiati nei dati “sono d’accordo con riserva, se il dato è fornito scorporato si capisce cosa significa, se si mette tutto nel calderone rischia di essere un modo per far pensare che ci siano state delle flessioni rispetto al passato e crea confusione. Va bene che siano computati, l’importante è che si dica quanti sono gli uni e gli altri, di modo che i numeri continuino ad essere trasparenti”.
 
  
Le persone che hanno già avuto il covid vanno vaccinate? “Fermamente no. È una decisione di comodo farlo, non c’è uno straccio di dato che dica che in quelli che hanno già fatto l’infezione sia sicuro e utile vaccinare. La probabilità di avere una seconda infezione, dai dati che ci sono, anche se abbastanza frammentari, è forse meno dell’1%. Oggi non abbiamo nessuna necessità di vaccinare quelli che si sono già infettati e sono guariti. Non sono noccioline, in Italia almeno due milioni di persone hanno questo tipo di situazione e lo sanno, forse altrettanti la hanno e non lo sanno. Almeno quelli che lo sanno francamente non li vaccinerei ora”, ha concluso Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell'ospedale Sacco.

Sezione: Altre Notizie / Data: Ven 15 gennaio 2021 alle 11:00
Autore: Redazione PN
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