Con la quarantena nei confronti dei cittadini provenienti dalla Gran Bretagna si rischia di dire addio ai 2,1 mln di turisti inglesi in viaggio in Italia durante l’estate prima della pandemia. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia relativi ai mesi di luglio, agosto e settembre, dopo l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che impone la quarantena di cinque giorni per i cittadini provenienti dalla Gran Bretagna.

Una estate senza inglesi – sottolinea la Coldiretti – costa 1,5 miliardi all’Italia per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Le mete privilegiate sono le città d’arte ma – precisa la Coldiretti – gli inglesi apprezzano molto anche le campagne italiane a partire dalla Toscana e dalla Puglia ma prestano anche particolare attenzione alla qualità dell’alimentazione per la quale destinano una quota elevata della spesa durante la vacanza.

Gli effetti rischiano di farsi sentire – continua la Coldiretti – anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. La Gran Bretagna si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti.

Dopo il vino, con il prosecco in testa, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono – conclude la Coldiretti – i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva e il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

Sezione: Altre Notizie / Data: Sab 19 giugno 2021 alle 17:00
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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