"Miocarditi o pericarditi post vaccino a mRna" contro Covid-19: "Meglio studiare che sparare numeri ad alto zero per alimentare il fuoco no vax". Perché "su oltre 15,1 milioni di persone vaccinate", sono state "osservate 411 miocarditi o pericarditi (0,003%)". Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commenta così con un tweet uno studio Usa pubblicato su 'The Lancet', sostenuto dall'Agenzia americana del farmaco Food and Drug Administration. Gli autori hanno valutato i casi di miocardite e/o pericardite che si sono verificati, in persone dai 18 ai 64 anni, da 1 a 7 giorni dopo l'iniezione dei vaccini anti-Covid di Moderna e Pfizer/BioNTech.

"Un aumento del rischio di miocardite o pericardite è stato osservato dopo la vaccinazione ed era più alto negli uomini di età compresa tra 18 e 25 anni dopo una seconda dose del vaccino", riportano i ricercatori confermando precedenti osservazioni. "Tuttavia, l'incidenza era rara", precisano gli scienziati che aggiungono: "Questi risultati non indicano una differenza di rischio statisticamente significativa tra mRNA-1273", il vaccino di Moderna, "e BNT162b2", quello di Pfizer/BioNTech, "ma non si dovrebbe escludere che possa esistere una differenza. I risultati del nostro studio, insieme al profilo rischio-beneficio - concludono - continuano a supportare la vaccinazione utilizzando uno dei due vaccini a mRna".

Sezione: Altre Notizie / Data: Mer 22 giugno 2022 alle 14:20
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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