“In questo momento abbiamo un RT nazionale che è 0.99, ma in dieci regioni è superiore ad 1, vuol dire che il virus circola enormemente. L’incidenza settimanale, cioè il numero di casi per centomila abitanti nei sette giorni, è passato da 135 a 145. Abbiamo cinque regioni ad alto rischio e le province di Trento e Bolzano hanno più di 300 casi ogni centomila abitanti. Globalmente abbiamo l’indice di occupazione di posti letto in terapia intensiva intorno al 24%, sotto la soglia critica, ma in alcune regioni è sopra al 30%, in Umbria e Molise stanno trasferendo malati in altre regioni. Ci sono zone rosse chirurgiche e l’età media dei pazienti ricoverati in ospedale è scesa intorno ai 44 anni. L’unico dato positivo è che il trend tra le persone ottuagenarie che sono state vaccinate e il personale sanitario è in deciso calo”. Così a Buongiorno, su Sky TG24, Massimo Antonelli, direttore dell'unità di Anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts).

Siamo nel pieno della terza ondata “in alcune regioni, se poi la si vuole definire seconda ondata con un ulteriore picco o terza ondata è solo una questione di definizioni, fatto sta che dimostra una circolazione e una presenza del virus importante”.

“La variante inglese – ha spiegato - ormai prenderà il sopravento e comporterà inevitabilmente una maggiore circolazione e un aumento dei contagi. Se anche la maggior parte della popolazione che venisse contagiata avesse sintomi minori, tuttavia tenderebbe ad aumentare il numero di coloro che dovrebbero affacciarsi in ospedale, e in questo senso creare un impatto verso le strutture sanitarie”.

“Il prof Miozzo, nostro coordinatore, è sempre stato favorevole, con il rispetto di protocolli rigidi e accurati, all’apertura delle scuole. Però è anche logico che si debba valutare con attenzione qual è l’evolversi della curva epidemiologica e con realismo, vedendo i dati, applicare misure diversificate a seconda della circolazione del virus”. 

“Il consiglio che abbiamo fornito come Cts – ha detto - è questo: va bene tenere le scuole aperte nelle zone gialle, ma bisogna vedere anche come circola il virus in queste zone, tenere presente che noi idealmente vorremmo arrivare al minor numero di casi per centomila abitanti nei sette giorni, ma se questo dato è molto alto bisogna prendere in considerazione l’eventualità, per zone specifiche, di comportamenti diversi, con maggiore didattica in remoto. Dipende dalla curva epidemiologica e dalle decisioni che, in ragione della circolazione del virus, possono valutare anche gli amministratori locali, la situazione non è identica in tutto il Paese”.  

“Le varianti non sono più aggressive” verso i giovani, “ma in virtù di alcune loro caratteristiche c’è una circolazione maggiore, quindi vengono ad essere interessate anche quelle fasce di età che precedentemente, durante la prima ondata, sono state colpite in modo più contenuto. Dire che questo si esprima in una maggiore gravità o aggressività è un’altra cosa”. Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Massimo Antonelli, direttore dell'unità di Anestesia e rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts).

Sezione: Altre Notizie / Data: Mar 02 marzo 2021 alle 12:10
Autore: Christian Pravatà / Twitter: @Christianpravat
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