La morte di Libero De Rienzo è devastante. Non tutti ne hanno compreso appieno il talento enorme e, dunque, il vuoto che ora lascia. A scriverne faccio fatica, perché pur non conoscendolo gli volevo bene. Così, per una volta, lascio le parole ad altri. Nello specifico l’autore è Andrea Morandi e l’articolo è tratto da Hotcorn.

“La prima volta, seduti in un cinema a vedere Santa Maradona, fu una folgorazione. Una rivelazione totale. Perché l’ammirazione che istantaneamente provammo per lui e per il suo Bart Vanzetti (che cognome) l’avevamo declinata fino a quel momento solo e sempre all’americana. Per distanza, per mitologia, anche per esterofilia, certo.

Poi arrivò lui con quell’attitudine, quella faccia, quelle parole. Sempre quelle giuste. Libero De Rienzo era il nostro Joaquin Phoenix. Era il fuoriclasse che anche se lo mettevi in campo a dieci minuti dalla fine, ti rubava la partita. Perché era così. Era tutto suo. Qualsiasi film cambiava completamente quando arrivava lui. Andate a rivederveli. Appariva in scena quasi furtivo e poi, minuto dopo minuto, scoprivi che se n’era andato con l’intero film addosso.

Un fuoriclasse assoluto. Un irregolare purissimo. Una morte a cui non vogliamo credere perché Libero non può reggere verbi al passato. Mai. Libero si declina al presente, sempre. Libero è. Libero rimane. Libero vive. Vive in tanti frammenti di cinema, in tante battute, in tanti istanti, ma soprattutto in tanti frammenti di noi.

Chi lo ha amato, si ritrova a piangerlo quasi come fosse un familiare, come se lo avesse conosciuto, come se fosse stato con noi, anche solo per un istante. Non è stato così, eppure Libero noi lo conoscevamo bene. Era l’amico per cui provavamo ammirazione, mai invidia. Per cui sentivamo stima, mai gelosia. Perché era bello sapere di vivere in un mondo in cui, da qualche parte, c’era Libero che sarebbe spuntato fuori col suo sorriso guascone e l’aria di chi aveva già capito tutto (..)

Ci resta l’insegnamento di un talento, l’opera struggente di un formidabile genio che in carriera ha sempre fatto a modo suo (rivedetevi Sangue, la sua regia), ha sempre scelto e non si è mai fatto scegliere, per dirla alla De André. E non è poco, non è mai poco”.

Fai buon viaggio, Libero.

Sezione: Altre Notizie / Data: Dom 18 luglio 2021 alle 08:44
Autore: Politica News Redazione
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